Un gol su calcio di punizione e un mix tra Milito (dribbling in area) e Recoba (palla all'angolino con un sinistro da urlo) per la seconda rete. Un gioiello per tempo, la prima doppietta a poche ore dal suo 25esimo compleanno che permette all'Inter di ripartire in campionato e archiviare la dolorosa parentesi di Torino. La firma non poteva essere che sua.

Federico Dimarco è l'emblema dell'interismo. Cresciuto nel settore giovanile nerazzurro, ha aspettato tanto prima di indossare quella maglia tatuata sulla pelle da bambino. Tante esperienze in prestito, la famosa "gavetta", poi il ritorno alla base, in prima squadra. Subito ha conquistato tutti, non poteva essere altrimenti. Dedizione, grinta, determinazione, attaccamento ai colori, ma soprattutto un sinistro raffinato che a San Siro non si vedeva da tempo. 

Inzaghi lo ha usato per diverso tempo da braccetto nei tre di difesa, alternandolo a Bastoni. Impossibile prendere il posto in squadra di Perisic. Con la partenza del croato e la mancata esplosione di Gosens, però Dimarco è riuscito ad approffittare e a diventare il padrone della fascia sinistra, non solo dell'Inter, ma anche della Nazionale. Merito anche di Roberto Mancini che nelle ultime partite giocate di Nations League ha lanciato Dimarco, in gol per la prima volta con la maglia azzurra contro l'Ungheria, come esterno tutto fascia, regalando a Inzaghi un giocatore più consapevole delle proprie qualità. Il giusto e meritato premio per un fuoriclasse vero.

Dimarco è il presente e il futuro dell'Inter e della Nazionale azzurra. Un esterno moderno, capace di sgusciare in mezzo al campo come una mezzala e di illuminare il rettangolo verde di gioco con delle sventagliate da paura grazie alle sue incredibili doti tecniche. Provate a chiudere gli occhi e a immaginare di ricevere ogni volta la standing ovation di uno stadio che hai frequentato da bambino per sostenere quella squadra che oggi rappresenti in campo. L'ennesima standing ovation Federico l'ha guadagnata contro il Bologna. Il più bel regalo di compleanno. Auguri Fede! 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 10 novembre 2022 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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