Ora che anche il Milan ha giocato contro la Lazio e tutte le big sono scese in campo (domani Sassuolo-Juventus chiuderà infatti la 34esima giornata di Serie A), anche noi come Mourinho possiamo lasciarci andare: speriamo che l'Inter vinca lo scudetto. La strada è ancora lunga e tutte le partite rimangono complicate, non siamo solo noi a dirlo ma anche ogni allenatore che si rispetti a 3 minuti dalla chiusura dell'ultima partita di campionato. A proposito, sentito Pioli? Per vedere però torti e favori compensati tra Milan e Inter dovremo comunque attendere non più le ultime cinque ma le ultime quattro, visto che per questa giornata contro ogni pronostico è filato tutto (o quasi) liscio, nonostante il luogo di nascita e il cognome segnati sulla carta di identità dell'arbitro Sozza facessero presagire i classici scenari in cui se ne vedono 'di cotte e di crude'. Nella scorsa settimana abbiamo potuto così assistire alla nascita di una nuova religione calciscitica, quella dei Polemisti Protestanti Preventivi, impegnatasi a diffondere il verbo della Polemica Arbitrale non soltanto la domenica (o il lunedì) ma già nei giorni che precedono le gare. Insomma, con una tale qualità di indagine e di dibattito che ovviamente in Inghilterra ci invidiano e si sognano, anche Mediaset avrebbe tutte le carte in regola per proporre non più un solo 'Tiki Taka' alla settimana, ma ben sette spalmati nei sette giorni, con VAR ed episodi scansionati ancora prima che questi avvengano, magari invitando alla moviola Byron Moreno o Ceccarini. Come si dice spesso, il calcio si evolve.

Parlavamo di ultime quattro partite per il Milan, che in realtà saranno una in più per l'Inter (strano che nessuno parli di questo vantaggio dei nerazzurri) dato che il recupero contro il Bologna è destinato finalmente a disputarsi  con calcio di inizio dopodomani, mercoledì sera, alle 20:15. Una sfida più attesa di qualunque finale Champions o di Mondiale. Stavolta i felsinei potranno pure mettersi di impegno, presentando distinte scritte al contrario o dimenticandosi di puntare la sveglia: si gioca e basta, sennò chi lo sente Pioli. I nerazzurri pareggeranno così almeno il conteggio delle gare in calendario e cancelleranno quel brutto asterisco che 'macchia' la classifica, dopodiché sarà testa a testa ad armi pari contro i cugini, a patto naturalmente che torni pure quel conto di torti, favori ecc. La squadra di Inzaghi se la vedrà poi con l'Udinese il 1° maggio alla Dacia Arena, in un match che richiederà un impegno doppio visto che sarebbe anche la giornata internazionale dei lavoratori, quindi con l'Empoli il venerdì successivo, infine Cagliari e Sampdoria precedute dalla finale di Coppa Italia contro la Juve. Il Milan affronterà invece la Fiorentina a San Siro, VERONA (scritto maiuscolo perché in casa, e non perché nutriamo le nostre speranze nella squadra più fatal della storia rossonera), Atalanta nuovamente a San Siro e il Sassuolo a Reggio Emilia. Impossibile fare pronostici a questo punto della stagione, a meno che non si abbia la sfera di cristallo o una certa compotenza calcistica, come chi dava l'Inter spacciata ad agosto.

L'attesa del recupero non è essa stessa il recupero e allora appuntamento a dopodomani sera al Dall'Ara per un verdetto importantissimo nella volata finale per lo scudetto. Dopo il tour de force di febbraio-marzo che in effetti poteva spremere l'Inter a causa dello sforzo fisico e mentale, i nerazzurri sono rientrati in carreggiata e adesso Inzaghi si ritrova con una squadra tornata pimpante, lucida e motivata in un momento cruciale della stagione. Dal muro difensivo tornato praticamente invalicabile ad altri protagonisti che, dopo aver spezzato l'incantesimo che annebbiava la vista e rendeva più pesanti le gambe di Barella e compagni, grazie alla vittoria di Torino contro la Juve, hanno deciso di prendere per mano la squadra decidendo le sorti di questi ultimi incontri. Parliamo ovviamente di Brozovic, riscopertosi Epic, coccodrillo e un po' camaleonte, vista l'abilità nell'imbucarsi in area quando gli altri meno se lo aspettano per prendere parte alla festa nerazzurra, con pallone stampato ineluttabilmente sotto l'incrocio dei pali. Ci sono anche Calhanoglu che ha raggiunto il record personale di assist (e di rimpianti in casa Milan) e il Toro Martinez che fa passare brutti guai a ogni centrale che tenti di matarlo, Perisic, che a questo punto si candida al ruolo di cyborg nel prossimo Terminator, Barella, Dumfries, Dzeko e i meno titolarissimi come Dimarco, Darmian, Sanchez, Correa, i quali sia dalla panchina che dal 1' sono riusciti a dare un contributo determinante premiando ampiamente le scelte di Inzaghi. È ancora lunga e tutto può succedere, nel frattempo non vi auguriamo di imbattervi in un tifoso milanista rimasto ancora on fire per l'uscita dalla Coppa, con il quale il discorso può diventare surreale. Se tentaste di spiegargli che Kalulu nella rete annullata a Bennacer si trovava effettivamente in fuorigioco, potreste sentirvi anche ribattere: "E allora il gol di Muntari?".

Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 aprile 2022 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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