I fedelissimi che gli voltano le spalle e danno ragione a Thohir, le discordanze su Mazzarri e molto altro. Questo ha indotto Massimo Moratti a rassegnare le dimissioni da presidente onorario del club. Il Corriere dello Sport porta a galla qualche dettaglio nascosto. "Per la prima volta si è sentito ospite quasi... invisibile in quella che per 18 anni era stata la “sua” assemblea. E’ stata l’ultima pugnalata, quella più dolorosa. Ha sentito i “suoi” azionisti, persone che conosce da decenni (in alcuni casi), applaudire la spiegazione di Thohir sul perché aveva confermato Mazzarri. Ha annusato il clima e capito che era fuori posto. «Non posso più restare. Così non ce la faccio più» ha detto alle persone più vicine lunedì, prima di uscire e di pronunciare la frase anti-Mazzarri. Da mesi Moratti non gradisce (ma subisce) le decisioni di Thohir che ha licenziato quasi tutti i dipendenti e i collaboratori vicini all’ex patron, che ha firmato contratti che lui non avrebbe firmato (Infront) e che ha lasciato l’opposizione in Lega Calcio per appoggiare la corrente di Lotito e Galliani. Non c’è (probabilmente) una sola mossa dell’indonesiano che Moratti ha gradito: compreso il rinnovo del contratto di Mazzarri. «Dovrà guadagnarsi il prolungamento» diceva alle persone più strette l’ex presidente a giugno, pochi giorni prima che il socio facesse firmare un nuovo accordo fino al 2016 a Mazzarri. Il tecnico toscano per Moratti è quello che ha dato il via libera all’addio degli eroi del triplete. E conta poco se è stato proprio l’ex azionista di maggioranza a volerlo all’Inter: quando lo ha preso, filtra da Palazzo Saras, Moratti lo considerava il miglior tecnico italiano per curriculum, la persona ideale da lasciare in eredità ai nuovi proprietari. Non il suo allenatore ideale. Se allora fosse stato sicuro di guidare ancora a lungo il club, forse, avrebbe preso Zeman. Ecco perché martedì, quando ha sentito le parole in conferenza dell’ex Napoli («Non disperdo le mie energie rispondendo a questo o a quell’altro. Non ho tempo da perdere…») è andato su tutte le furie. L’ha vissuta come una mancanza di rispetto. E non gli è piaciuta neppure la posizione presa da Ausilio che considerava una sua “creatura” e che, a suo giudizio, gli ha voltato le spalle". 




 

Sezione: Copertina / Data: Ven 24 ottobre 2014 alle 10:40 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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