Chi ha i bilanci peggiori tra Inter e Juventus? La domanda, posta in siffatta cruda maniera, è della Gazzetta dello Sport che in vista della sfida di domani sera ha dato un occhio ai conti delle due società, quelle che nell'ultimo quinquennio hanno vantato i maggiori fatturati della Serie A e, allo stesso tempo, hanno speso più di tutte finendo per bruciare 1,34 miliardi di euro in due. Andando nel dettaglio, si nota come i nerazzurri presentano al momento una gestione meno squilibrata, guardando alla dinamica costi-ricavi. I risultati netti d’esercizio sono mutati così, tra il 2020-21 e il 2022-23, da -246 a -140 a -85 milioni. Se si guarda uno dei parametri utilizzati dalla FIGC ai fini dei controlli economico-finanziari, vale a dire il costo del lavoro allargato dato dalla somma di stipendi e ammortamenti, e il fatturato, che include i proventi del player trading al netto degli oneri, i nerazzurri stanno meglio dei bianconeri. Il valore-soglia per il 2023-24 è 0,8, con l’Inter ci sta dentro appena: 317 diviso 396 fa, appunto, 0,8, mentre la Juve lo supera: 427 diviso 450 fa 0,95. Per i bianconeri, le spese della rosa assorbono quasi completamente le entrate.

Capitolo debiti: al 30 giugno 2023, il totale al netto dei crediti dice 705 milioni per l’Inter e 574 per la Juventus.  Ancor più rilevante è l’indebitamento finanziario netto, cioè il totale dei debiti finanziari (con le banche, con gli istituti di factoring, con il mondo del credito in generale, con i soci) al netto della liquidità. Al 30 giugno 2023 quello dell’Inter era superiore di un centinaio di milioni: 437 contro 340. Tuttavia, il dato includeva 128 milioni di debiti verso la proprietà che, nel frattempo, ne ha convertiti 76 in equity. Isolando i debiti finanziari, il confronto più aggiornato al 30 settembre vede l’Inter a circa 460 (di cui una cinquantina verso l’azionista) e la Juve a quota 400. C'è però una differenza: l’esposizione nerazzurra è rappresentata dal bond di 415 milioni che scade nel 2027, quella juventina è più variegata.

Di conseguenza, se si guarda all'indicatore di liquidità, parametro essenziale perché disciplina anche le finestre di mercato, l'Inter sta decisamente meglio. L’indicatore di liquidità, infatti, è espresso dal rapporto tra attività correnti e passività correnti, quindi nell’arco dei 12 mesi. Le scadenze dei due bond fanno la differenza. A fronte di una misura minima dello 0,6, l’Inter è a 0,85 e la Juve a 0,24. In generale, tuttavia, il quadro debitorio bianconero appare meno pesante di quello nerazzurro. E la riprova sta in un altro parametro federale, l’indicatore di indebitamento che mette i debiti totali (al netto delle attività correnti) in rapporto ai ricavi (incluso il saldo proventi-oneri da player trading). Il valore-soglia di 1,2 posto dalla Figc per il 2023-24 non sarebbe rispettato da nessuno dei due club, ma la Juve si avvicina di più con 1,33 contro l’1,58 dell’Inter. Quanto all’indice di solvibilità, ossia il rapporto tra attività totali e debiti totali, quello della Juve è pari a 1,05 contro lo 0,81 nerazzurro: visto che il totale dell’attivo supera l’indebitamento, i bianconeri sono solvibili, cioè sono in grado di far fronte alle passività con i mezzi posseduti. 

L’Inter presenta quindi una migliore dinamica costi-ricavi, in un trend confermato nella stagione in corso: i nerazzurri, tra risparmi, plusvalenze e maggiori sponsor, ridurranno ulteriormente la perdita, mentre i bianconeri la peggioreranno, dovendo fare a meno di circa 90 milioni di introiti dalle coppe. Dal punto di vista finanziario e patrimoniale, però, la Juve è messa meglio, anche alla luce del nuovo aumento di capitale.

ACQUISTA QUI I PRODOTTI UFFICIALI INTER!

Sezione: Copertina / Data: Sab 25 novembre 2023 alle 21:40
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print