"L’Inter è stato il mio primo amore nel grande calcio". Lo scrive per L'Equipe Sebastien Frey, che racconta il suo approdo in nerazzurro da giovanissimo: "Sono arrivato a 18 anni dall'AS Cannes (per 16 milioni di franchi, ovvero circa 2,5 milioni di euro) insieme a Ronaldo, Roberto Baggio, Youri Djorkaeff, Diego Simeone, Pepe Bergomi, Javier Zanetti, Ivan Zamorrano e un ragazzo di nome Andrea Pirlo. Era l'era del presidente Massimo Moratti, una figura grandissima, un leader vicino ai suoi giocatori. Ricordo che salvò la vita di Nwankwo Kanu pagandogli un'operazione al cuore negli Stati Uniti per un problema riscontrato al momento del suo acquisto. Il suo club era anche la sua famiglia. È ancora un onore aver vissuto quest'epoca e aver fatto parte di questa leggenda. Fu un periodo meraviglioso, ma con il rammarico di non aver vinto più titoli. Ma mostra anche cosa era la Serie A, cosa rappresentava il calcio italiano, il Calcio, probabilmente il campionato più importante del mondo. L'Inter era un mostro sacro. Lì ho imparato il rigore e il lavoro. In ogni allenamento, in ogni partita, hai giocato per vincere! Ho assorbito questa mentalità".

Una partita è rimasta particolarmente impressa nella mente di Frey: "La sfida contro il Real Madrid in Champions League. Ero in panchina con Gianluca Pagliuca in porta. Abbiamo vinto 3-1, con doppietta di Roberto Baggio. Mi è sembrato che San Siro fosse esploso dopo l'ultimo gol! Era un cratere con uno stadio gremito di oltre 80.000 persone. Fu allora che mi dissi che dovevo rapidamente diventare un membro fisso di questa squadra. Era mostruoso. Sembrava che San Siro stesse per crollare a terra!". 

Sezione: News / Data: Mar 27 maggio 2025 alle 20:12
Autore: Christian Liotta
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