"Milan-Inter, il gioco della proprietà alla «dogana» del Lussemburgo". Si intitola così l'articolo di approfondimento che indaga l'assetto societario dei due club milanesi scritto dai colleghi de L'Economia del Corriere della Sera. "Nell’Inter di Jindong Zhang, il figlio Kangyang (presidente del club) ha più di un terzo del capitale - si legge nell'edizione online del quotidiano -. Nell’assetto del Milan resta il rebus del peso reale dei due finanzieri Cerchione e D’Avanzo, nonostante Elliott abbia dichiarato di avere il 96%. Le carte lussemburghesi che sembrano smentire Elliott sulla proprietà rossonera, confermano invece il «peso» del giovane Zhang nell’articolato schema proprietario che dalla Cina arriva a Milano".

Sia i nerazzurri (Great Horizon) che i rossoneri (Project Redblack), controllati tramite società con sede nel Granducato, hanno adeguato le holding alle leggi di contrasto al riciclaggio e al terrorismo, dichiarando i nomi dei beneficiari effettivi, ovvero chi in ultima analisi possiede o controlla una società, anche attraverso clausole o diritti che consentono un’influenza dominante. La «dogana» lussemburghese, in soldoni, non ammette scorciatoie o dichiarazioni superficiali e, come evidenziato nel pezzo a firma Mario Gerevini, la ripartizione delle quote del club di Viale della Liberazione è stato reso noto dalle autorità locali: Jindong Zhang possiede indirettamente il 58,10%, mentre il figlio Steven il 36,9%.

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Sezione: Copertina / Data: Lun 23 novembre 2020 alle 10:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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