Denzel Dumfries, intercettato da SportMediaset al termine del match di San Siro, analizza a caldo la sconfitta contro l'Udinese, match in cui è stato protagonista in positivo negativo con un gol fatto e un rigore causato: "È un ko difficile da accettare, ma è successo. Il primo tempo era iniziato bene, poi abbiamo perso un po' di lucidità ma abbiamo avuto tante occasioni. È successo". 

Che sensazioni hai sul rigore?
"Sì la palla ha toccato la mano, ma cosa potevo fare? Lo spiego in inglese (e inizia a parlare in inglese, ndr). Ho perso il contatto visivo con la palla, ma secondo la mia visione entrambi abbiamo saltato per cercare di prendere il pallone. Ho colpito il pallone in modo involontario, non posso saltare con le braccia dietro la schiena. Abbiamo avuto anche una riunione a inizio stagione in cui ci hanno detto di non farlo, che avremmo potuto saltare normalmente, con le mani in una posizione natuarle. Non è facile per noi e per l'arbitro, ma secondo me quando prendi il pallone con la mano a quella distanza ravvicinata si tratta sempre di una zona grigia. È difficile, difficile...". 

Quindi per te non era rigore?
"No, per me non è chiaro. Ora con il VAR noi difensori proviamo a difendere, ad intervenire e saltare normalmente. Io ho saltato normalmente, non sono andato con la mano verso la palla. È difficile. Secondo me se sono io l'attaccante e il difensore colpisce così la palla sono portato a dire che è rigore, ma non è facile né per i giocatori e né per l'arbitro. Per qualcuno è rigore, per qualcun altro no. A quella distanza, come ho detto, è molto difficile mettere le mani dietro la schiena. Secondo me dobbiamo tutelare di più i difensori".

Che cosa vuol dire aver perso questa partita? Cambia qualcosa?
"No, siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda. Ora ci aspettano le nazionali, ma dopo torneremo a lavorare insieme. Ma è un percorso, all'inizio ci possono essere cose che non vanno bene, ma con il tempo miglioreremo. Siamo stati anche un po' sfortunati nonostante potessimo fare meglio. Analizzeremo dove possiamo migliorare, ma ripeto: è un percorso. La cosa più importante è tornare più forti e con l'energia necessaria per andare nella direzione giusta".  

Sezione: Copertina / Data: Lun 01 settembre 2025 alle 13:57
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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