La beffa è atroce. Mirko Vucinic chiude un taglio perfetto in area di rigore e al 92esimo manda k.o. un'Inter che aveva giocato la sua onesta partita all'Olimpico, dove fare bene non è mai facile, contro una Roma agguerrita. Ma lasciando da parte le considerazioni strettamente legate all'ambito tecnico-tattico, già analizzato ampiamente nelle altre sezioni del nostro sito, vorrei porre l'attenzione sulla notte degli errori che si è materializzata all'Olimpico, nel match tra Roma ed Inter. Due i protagonisti principali, in questo caso: l'arbitro Emidio Morganti, e il terzino nerazzurro Cristian Chivu. Partiamo dal direttore di gara, ma c'è una premessa da fare: non intendo giustificare così la sconfitta dell'Inter, ma voglio soltanto far capire a chi parla di nerazzurri favoriti anche ad esempio contro il Palermo e in tante altre occasioni, che in realtà la squadra viene spesso penalizzata come capita a tante altre. E stasera gli errori di Morganti sono stati palesi, anche se praticamente mai evidenziati dai media nel post-partita.

L'ordine cronologico ci impone il primo, mezzo svarione di Morganti quando Mènez, ormai sfinito, atterra Sneijder da dietro dopo che l'olandese era in fuga dal centrocampo, quando il francesino ex Monaco era stato saltato secco. Mènez non ci pensa due volte e falcia Wesley da dietro, Morganti dà solo giallo: se si fosse chiamato Muntari, forse, il trattamento sarebbe stato diverso. Ma questo è un errore che può passare, perché quello veramente decisivo arriva intorno al 91esimo, nel momento clou, ed è un errore addirittura doppio (premiata ditta con il quarto uomo, nella seconda occasione). Quando arriva dalle parti Sneijder un pallone alto, ancora l'olandese lo controlla e viene spintonato giù da Cassetti. Dopo esser stato massacrato per tutta la gara, però, il numero 10 nerazzurro, incredulo, si vede chiamato il fallo contro (che motivo avrebbe di buttarsi quando aveva controllato la palla e poteva ripartire, e poi quale fallo avrebbe commesso!), e rimane a terra a ridere ironicamente. Oltre al danno, la beffa. Da qui scaturisce poi l'azione che dal cross di De Rossi porterà al gol Vucinic. Ma attenzione, l'errore è doppio perché in quella circostanza del fallo, il quarto uomo avrebbe dovuto concedere a Benitez di fare un cambio già chiamato da tempo, quello che avrebbe permesso a Mariga di entrare in campo. Invece no, tutto in velocità e Benitez rimane beffato. L'Inter prende gol, ma ribadisco, non intendo giustificare nulla, ma solo far capire come si possano dare più interpretazioni di una situazione che quasi tutti hanno snobbato.

L'altro errore da evidenziare assolutamente, è quello di Cristian Chivu. Poco prima del termine del primo tempo, il romeno si è scagliato contro Benitez: "Mi mettono sempre sotto, caz**, o cambiamo o me ne vado!", ha detto perché stufo di essere costantemente puntato e saltato da Mènez senza l'aiuto dei compagni. Lo sfogo però è esagerato, verso l'allenatore che gli sta dando fiducia nonostante le ultime prestazioni tutt'altro che brillanti. E poi, caro Cris, ricordati che i panni sporchi si lavano in casa: la situazione si è risolta infatti durante l'intervallo, nello spogliatoio, ma di quella sceneggiata non c'era assolutamente bisogno, anche perché la squadra stava creando comunque le sue occasioni e non stava assolutamente sfigurando. Un'ingenuità da parte di un campione sempre tranquillo come Chivu, che però deve fare attenzione: dare segnali di crepe che non esistono è sbagliato, ma sono certo che capirà. Errare è umano, per Morganti come per Chivu: ma spiegate a qualcuno che dagli errori si impara, e quindi è meglio metterli in evidenza anziché oscurare una realtà palese...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Dom 26 settembre 2010 alle 00:10
Autore: Fabrizio Romano
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