"Un brutto anatroccolo che fatica a diventare cigno. E che per molti cigno non diventerà mai". Così Mario Sconcerti, dalle colonne del Corriere della Sera, definisce Christian Eriksen, analizzando in un lungo editoriale quelle che sono le sue difficoltà all'Inter: "Il trequartista oggi o è l’attaccante più leggero o fa la mezzala avanzata. Con Eriksen nel suo ruolo le squadre finiscono per pendere da una parte. C’è bisogno di aiuti dalle fasce abbastanza continui. Puoi compiere questi sacrifici se fai di Eriksen lo scopo di tutto. Ma devi essere ben ripagato. Questo non può accadere sempre. E quando accade anche di meno porta il ragazzo in panchina, come successo in questa stagione al Tottenham". 

Sconcerti suggerisce anche una possibile evoluzione tattica: "Puoi forse impiegarlo come Zeman impiegò Totti, sulla fascia sinistra. Ha reso bene anche in quel ruolo, è uno che quando va in verticale con la palla al piede, spezza il campo e conclude. Ma significa rinunciare a tutto un assetto. Sono sacrifici che lo stesso Conte fece al Chelsea quando passò dal suo schema abituale al 3-4-1-2 proprio per mettere Hazard in condizioni di stare in partita. E vinse il campionato. È auspicabile succeda anche all’Inter, perché Eriksen assomiglia davvero a un grande giocatore. Non deve essere scoperto, deve capire lui e deve essere capito dagli altri. Eriksen non è mai un errore". Un tentativo che a Conte comunque costerebbe tanto, forse tantissimo, specie perché al tecnico nerazzurro variare il sue 3-5-2 costa una fatica che mina un equilibrio lungo (quasi) una carriera intera. Ma, conclude Sconcerti, "se rinunciano a qualcosa entrambi, la sottrazione potrebbe dare un risultato straordinario".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 19 marzo 2020 alle 08:15
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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