"Esonerato per colpa della ribellione di Totti al cambio col Torino? Stronzate. Sappiamo tutti quando sono cominciati i miei problemi alla Roma". Rudi Garcia, al Corriere dello Sport, non usa mezzi termini. 
 
Lo sveli, qui e ora. 
"Alla fine del secondo campionato, dopo il derby che confermò il nostro secondo posto, dissi quello che pensavo sul gap con la Juventus, sull’impossibilità di vincere lo scudetto. A quel punto è finita, la mia strada era segnata. Però mi fa piacere che Francesco abbia detto esattamente le stesse cose poche settimane fa. In Francia un proverbio dice che non va bene avere ragione troppo presto...". 
 
Walter Sabatini la difese fino all’ultimo. 
"Certo. E mi dispiace che sia stato male, mi ha fatto prendere un grande spavento. Per fortuna ora va meglio. Spero che torni presto a lavorare. E che smetta di fumare". 
 
Non ha rimpianti? 
"Non aver giocato l’ottavo di Champions contro il Real Madrid. Ma prima o poi riuscirò a raggiungerlo, magari incrociando proprio la Roma". 
 
Prova una forma di risentimento verso Spalletti, l’allenatore che l’ha sostituita? 
"Su questo non ho niente da dire. Pagina chiusa, andiamo avanti". 
 
Del dopo Garcia, le piace più la Roma di Di Francesco o quella di Spalletti? 
"Quella di Di Francesco, perché è un romanista. E perché ha sfiorato una finale di Champions".  

E’ vero che è stato vicino all’Inter? 
(silenzio) "C’era la possibilità di rimanere in Italia. Ma poi è capitato il Marsiglia, un club che ha vinto la Coppa dei Campioni. Ed è lì che devo riportarlo: in Champions". 

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 16 ottobre 2018 alle 10:10 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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