"La Lazio è una bella squadra e l’obiettivo è arrivare in Champions. Due anni fa c’è scappato su un angolo all’ultimo minuto, lo scorso anno non siamo stati all’altezza. Ora abbiamo il dovere di riprovarci anche perché non abbiamo perso giocatori importanti e il gruppo è ottimo. A maggio quando avrò finito col club aspetterò sperando di entrare nella lista per il campionato d’Europa: le due cose sono collegate, la seconda dipende dal mio livello nella prima". Lo dice Luis Alberto, centrocampista della Lazio, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

Finalmente in forma.
"Già. L’anno scorso ho avuto la pubalgia ed è stato molto duro. Tante volte ho giocato con dolore, la gente magari non lo sapeva e piovevano critiche. Alcune costruttive, altre molto meno. Ora sto benissimo e personalmente sono contento. Dei risultati un po’ meno".

Manca qualche punto.
"Si, per colpe nostre e un pizzico di sfortuna. Penso alla partita con la Spal e a quei 20 minuti che hanno rovinato una bella partita. Per ora facciamo fatica a chiudere la gara, creiamo tante occasioni ma non riusciamo ad essere sufficientemente determinati. Con la Roma siamo stati superiori ma abbiamo sprecato troppo, con l’Inter abbiamo perso offrendo una grande immagine e col Bologna il rigore sbagliato. Tutte cose che possono succedere, l’importante è che la squadra è in grado di costruire ciò che ha in testa".

Negli ultimi due anni in Italia la Lazio è stata l’unica squadra a vincere, Juventus a parte.
"E speriamo di continuare nella Supercoppa italiana. Abbiamo vinto e anche giocando bene, che è altrettanto importante. Non ci possiamo nascondere. In A però la Juve resta superiore a tutti".

Come sta il calcio italiano?
"Meglio di prima. Mi sembra ci sia una ferma intenzione di cambiare la base del gioco, di abbracciare un modello più propositivo. Poi chiaro, il vostro resta un campionato dove si difende benissimo e nel quale si lavora tanto a livello tattico, difficile trovare spazi in attacco".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 09 ottobre 2019 alle 09:58 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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