In vista del derby d'Italia che andrà in scena domani, nell'edizione odierna Tuttosport parla di match dal miliardo di euro, un'analisi che il quotidiano torinese comprensibilmente comincia con una premessa: "il miliardo in questione arriva a metà del bicchiere. Quindi ognuno può vederlo mezzo pieno o mezzo vuoto". Se da un lato il fatto che la Serie A riesca ancora a offrire una sfida tra due squadre il cui valore "sfonda il tetto del miliardo" è  una buona notizia, "d’altra parte sarebbe infantile nascondersi che quella di domenica è l’unica partita da veri ricchi in Serie A e, oltretutto, ricchi che hanno debiti e non possono più spendere con la libertà di prima".

Dietro il miliardo di cui sopra "resta lo scenario problematico maturato negli ultimi dieci anni di immobilismo su tutto dalle riforme agli stadi a un piano coerente e condiviso per lo sviluppo commerciale dell’ex campionato più bello del mondo". Analizzando nella fattispecie la situazione dei nerazzurri, "se Suning con il prestito di Oaktree ha 'sistemato' la quotidianità del club, sul mercato ci sarà bisogno ancora di autofinanziarsi attraverso delle cessioni, che siano di giocatori in esubero, giovani che potrebbero non rientrare nei programmi e servire come contropartite e elementi di spicco della prima squadra con i profili di De Vrij Lautaro Martinez oggi in cima agli exit poll".

Continua dunque in tal senso il lavoro di Marotta e Ausilio iniziato lo scorso anno immediatamente dopo aver sollevato il 19esimo scudetto: snellimento dei costi, monte ingaggi su tutti. "Gli addii, fra gli altri di Conte, Lukaku e Hakimi, più la rescissione di Eriksen, bilanciati dagli ingressi di Inzaghi, Dzeko, Correa, Dumfries e Calhanoglu hanno portato a un taglio di circa 30 milioni". Una riduzione generale che ha funto da panacea per i conti di Viale della Liberazione, tornati inevitabilmente a lievitare con i rinnovi degli ultimi mesi dei vari Bastoni, Barella, Lautaro, Dimarco e Brozovic, costi però "coperti anche grazie alle dismissioni a fine stagione dei giocatori in scadenza (Kolarov e Vecino, da capire Perisic, Handanovic e Ranocchia) o di quelli che verranno salutati con dodici mesi di anticipo (Vidal e Sanchez) Un’operazione che servirà anche ad abbattere l’età media dell’organico, oggi di 30 anni" (tre in più rispetto agli avversari di domani, con un'età media di rosa di 27 anni). Non è un caso che gli obiettivi di mercato sono tutti giocatori mediamente giovani come Bremer, Frattesi e Scamacca, giovani da 'crescere' e che permetterebbero di risparmiare un gruzzoletto che permetta lasciare "spazio per alcuni sogni, come Paulo Dybala a zero".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 02 aprile 2022 alle 09:56
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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