"Brava Lazio e complimenti a Maurizio Sarri" si legge tra le colonne della Gazzetta dello Sport di oggi, dove la Rosea rende comprensibilmente onore al lavoro dei padroni di casa e alle intuizioni del suo allenatore, ancora una volta più bravo dei nerazzurri, Inzaghi compreso, a schiacciare gli ospiti e portare a casa i tre punti di "enorme peso specifico". Ma questa volta a Roma, tra le mura amiche dell'Olimpico, "è stata la sconfitta di Simone Inzaghi" ammette la Gazza che parla di "scelte sbagliate prima della gara e in corso d’opera". Se la scelta di puntare dal primo minuto su Gagliardini piuttosto che su Calhanoglu non convince, abbastanza inspiegabile è l'uscita dal campo di Denzel Dumfries, "fin lì uno dei pochi nerazzurri 'potabili'".

"Dell’Inter ha colpito il minimalismo di pensiero e di ambizioni. Se si entra a casa Lazio con il timore di subire Milinkovic, che cosa succederà quando in Champions ci si troverà di fronte a Barcellona e Bayern?" è il quesito del collega della Gazzetta all'indomani del 3-1 dell'Olimpico, dato da una preoccupante "retromarcia di strategia" e 'conservatorismo inzaghiano' dovuti dal timore di "declassamento da Perisic a Dimarco". 

La mossa Gagliardini al posto di Calhanoglu, "pensata per arginare la fisicità di Milinkovic Savic, ha inciso sulla qualità del possesso e dell’ultimo passaggio. Inter possente e in controllo nei primi 20-25 minuti, con la Lazio costretta a rinserrarsi, ma non c’era verso che a Lautaro e a Lukaku arrivassero palloni puliti. Sinistri scricchiolii difensivi dell’Inter, vittima di incomprensioni sul giro-palla, prolungato e contro-natura perché spesso rivolto all’indietro. Il disastro interista si è compiuto poco prima dell’intervallo" con il solito letale Milinkovic che non segna ma fa segnare: "lancione dalla trequarti e la palla è planata in un vuoto d’aria tra Bastoni e Dimarco" e Felipe Anderson ne approfitta segnando un gol "inaccettabile, a questi livelli". 

L’Inter 'reagisce' con Lautaro su assist di Dumfries, ma non basta e "nel momento più favorevole dell’Inter, si è manifestata la differenza tra Sarri e Inzaghi". Il laziale si muove con lucidità e azzecca tutti i cambi mettendo i suoi nella condizione di riprendere le redini del gioco, al contrario di Inzaghi che prima resta impallato tra le morse dell'avversario, poi cambia e sbaglia, specie perché l'ingresso di Calhanoglu avviene quando è già troppo tardi: "niente da obiettare, Sarri ha banchettato sull’attendismo di Inzaghi".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 27 agosto 2022 alle 10:52
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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