Dopo aver chiuso le indagini il 12 aprile, ieri il procuratore Figc Giuseppe Chiné ha deferito la Juventus e i suoi dirigenti in merito al secondo filone dell’inchiesta Prisma, quello che comprende “manovre stipendi”, “partnership sospette” e “rapporti con gli agenti”. La notizia arriva a circa 72 ore dal nuovo processo in Appello per il caso plusvalenze, con l’esistenza di un «sistema volto ad alterare la lealtà sportiva» riconosciuto pure dai giudici del Collegio di Garanzia.

In parole povere nella giornata di lunedì verrà confermato o alleggerito il -15, poi scatterà il conto alla rovescia per la seconda stangata. "Nonostante diversi tentativi di accordo con la procura, quest’ultima ha scelto la linea intransigente anticipando addirittura i tempi rispetto alla scadenza del 27 maggio - spiega il Corriere dello Sport -. Addio patteggiamento, almeno in questa prima fase come spieghiamo a fianco. Ci sarà un ulteriore processo, a metà giugno, con capi d’accusa talmente pesanti da rendere scontata la richiesta di altri punti di penalizzazione. Il 22 maggio resta comunque uno snodo fondamentale: se dopodomani arrivasse una penalità tale da rendere impossibile la partecipazione alle coppe europee del prossimo anno di Vlahovic e compagni, allora la seconda (eventuale) stangata andrebbe a pesare sul 2023-24. Le plusvalenze da una parte – secondo i giudici il libro nero di FP e le intercettazioni sono le prove del “sistema illecito” – il secondo filone d’indagine dall’altra. Mentre un caso si chiude, l’altro si apre. Con la contestazione ai dirigenti, ancora una volta, di aver violato il caposaldo dell’ordinamento sportivo (articolo 4.1, «lealtà, probità e correttezza») con la Juve chiamata a rispondere anche di «responsabilità diretta e oggettiva», cioè dell’art. 6".  

Sezione: Rassegna / Data: Sab 20 maggio 2023 alle 11:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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