C'era una volta il derby dei casciavit e dei bauscia: in passato la sfida tra Milan e Inter era anche la contrapposizione tra due stili di vita dei milanesi, quello rossonero dei 'cacciaviti', ovvero della classe lavoratrice, e dei nerazzurri 'bauscia', borghesi imprenditori un po' gradassi come suggerisce il termine. Con la Milano cosmopolita, però, questa distinzione è sfumata, come conferma uno dei capi storici della Curva nerazzurra.

"Anche la Curva Nord è fre­quen­ta­ta da ti­fo­si di varia estra­zio­ne so­cia­le — con­fer­ma Fran­co Ca­ra­vi­ta, sto­ri­co capo del tifo in­te­ri­sta — Ma dico di più: uno dei no­stri cori, 'O mia bela ma­du­ni­na', fi­ni­sce con la pa­ro­la 'terùn', ur­la­ta pure da chi ha il papà di Bari o di Na­po­li. È chia­ra­men­te una go­liar­da­ta, lo ca­pi­reb­be­ro per­si­no in prima ele­men­ta­re. Ed ecco perché certe san­zio­ni per cori raz­zi­sti con­ti­nua­no a sem­brar­ci un'esa­ge­ra­zio­ne inconcepibile".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 23 novembre 2014 alle 12:12 / Fonte: La Gazzetta dello Sport - Milano
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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