"I palloni ricoprivano le mensole della mia stanza, il calcio era, è, sarà sempre la mia magnifica ossessione. Da bambino avevo anche molte magliette, che indossavo anche quando non giocavo". Inizia così la lunga intervista a Giovanni Fabbian su La Gazzetta dello Sport.

"Thiago Motta? Con lui mi trovo benissimo. È un maestro di calcio che chiede molto a ciascuno di noi e sa garantire un clima molto bello, molto sereno all’interno dello spogliatoio, in campo e fuori. Io cerco di fare quello che è più utile alla squadra e quello che mi è più congeniale. Mi piace fare gol, ovviamente. Ma il mio ruolo è così bello, consente di legare il gioco nostro, di interrompere quello altrui, di disegnare lanci in profondità e di costruire fraseggi da vicino. Tutto il calcio, in un ruolo solo. La nazionale? Ora non ci penso, mi sembra tanto, troppo. Ovviamente sarei felice, onorato. La maglia azzurra è il sogno che popola l’immaginazione di ogni ragazzino che spera di giocare al calcio. Un ritorno all'Inter? Sto benissimo qui, e non è una risposta diplomatica. È un gran gruppo, ci divertiamo. Il domani lo affronteremo domani".

Facendo un passo indietro, Fabbian racconta degli inizi in nerazzurro. "Ho dovuto salutare la famiglia ed è stata dura. Ero un bambino o poco più e qualche lacrima è scesa. Però è stata un’esperienza bellissima, che mi ha fatto crescere. Con molti di quei ragazzini soli ho mantenuto un legame che credo resterà per sempre. Mi creda, anche quando la nostalgia mi acchiappava il cuore, non ho mai avuto voglia di tornare indietro".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 28 febbraio 2024 alle 09:24
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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