"Sono a casa col covid, e per la seconda volta in pochi mesi. La prima, tra dicembre e gennaio, mentre stavamo vendendo Boga all’Atalanta: ventisette giorni di positività. Pensa, il virus si è ripresentato proprio nei giorni in cui abbiamo dato Scamacca al West Ham". Lo rivela Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo, intervistato dal Corriere dello Sport.  

Puoi consolarti con gli oltre 60 milioni che le due operazioni hanno fruttato.  
"Ventidue Boga, 36 più 6 di bonus e il 10 per cento sull’eventuale rivendita per Scamacca. Mi sembra una buona cosa, no? Anche perché il West Ham è una società di vendite".  
 
Anche voi non scherzate: quanti milioni hai raccolto sul mercato in quasi dieci anni?  
"Il tempo scorre troppo in fretta e finisce che non ci pensi più. Da Vrsaljko a Gianluca, mamma mia quanti ragazzi sono passati da qui prima di spiccare il volo".  
 
L’incontro della carriera al Monza con Marotta.  
"Ero riuscito a vendere tutti i giocatori della Milanese tranne uno. Due al Milan, uno all’Inter e così via. Beppe ne aveva presi un paio, io gli segnalai che il più forte era proprio l’invenduto. Fui talmente persuasivo da convincerlo ad accollarsi anche quello. Curiosamente l’unico finito in serie A, Fabio Cinetti. Cinque presenze all’Inter, poi Torino, Chievo eccetera...".  
 
Ti ricordo giovanissimo in Costa Smeralda insieme a Arrigo Sacchi, Giorgio Vitali, Ricky Sogliano, Ariedo Braida, Oscar Damiani.  
"Un gruppo di amici, uscivamo spesso insieme, a Milano. Io il più giovane, tacevo, ascoltavo, assorbivo. Insomma, imparavo. Sì, Marotta è stato il mio maestro, già a fine anni 80 aveva una visione che non era limitata al campo e al mercato".  

Il Sassuolo è un modello difficilmente adattabile a un club di prima fascia.  
"Sei convinto? Io dico di no. Il Sassuolo oggi è un modello di calcio sostenibile, qualcuno ci considera un’anomalia del sistema. È chiaro che a Sassuolo ci sono le condizioni ideali per far giocare, sbagliare anche e maturare i giovani, ma allo sviluppo del talento noi abbiniamo da sempre l’obbligo della competitività".  
 
Questa sessione all’insegna del compro soltanto se prima vendo ha cambiato i valori del campionato?  
"La Juve è quella che è migliorata di più, l’Inter se non perde Skriniar parte alla pari, Lukaku un colpo pazzesco. Le altre sono dietro, anche se il Milan può confermarsi. C’è molto entusiasmo a Roma dopo l’arrivo di Dybala, siamo nel periodo in cui tutti si sentono più forti".  
 
Ti dichiarasti tradito dai superleghisti.  
"Sorpreso e tradito. Non credo alla Superlega nei modi in cui l’avevano progettata. Per prima cosa deve esserci un sistema meritocratico, tutti devono avere la possibilità di partecipare. Secondo me nel lungo periodo, magari sotto il cappello dell’Uefa e tenendo presente il merito sportivo, si arriverà a qualcosa di simile. Il calcio europeo sta fronteggiando una grande crisi economica e teniamo conto che la Premier è diventata una sorta di Nba del calcio. In futuro bisognerà cambiare per avere un presente". 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 24 luglio 2022 alle 11:02 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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