PADELLI 7 - Tocca quanto basta il sinistro violento di Magnaghi che si stampa sul palo, poi è attento nelle uscite. Decisivo nella lotteria dei rigori, quando ne para due e scaccia l'incubo eliminazione, diventando il classico eroe per caso.
NAGATOMO 6,5 - Dopo aver lasciato il proscenio a Santon nelle ultime quattro uscite, Spalletti lo rispolvera da titolare e lo riporta a destra dove mancava da diverso tempo. L'intesa prima con Cancelo poi con Karamoh non è delle più fluide, il giapponese però rispetta le consegne e controlla il pimpante Sainz-Maza. Mezzo voto in più per la freddezza dal dischetto.
SKRINIAR 6 - Passare da Higuain-Mandzukic a Berrettoni-Magnaghi nel giro di tre giorni a livello psicologico equivale a un'escursione termica sahariana. Lo slovacco però è troppo gelido per patire lo sbalzo e interpreta come la solita efficacia il suo ruolo, anche in situazioni un po' ballerine. Peccato per l'errore dagli undici metri.
RANOCCHIA 6 - Nessun dubbio sulla sua solidità nel contesto di una serata sperimentale. Pur non essendo un habitué del rettangolo di gioco, fa valere il chilometraggio a livello professionale e soprattutto il fisico contro Berrettoni e Magnaghi, pur non avendo vita facilissima.
DALBERT 5,5 - La grinta mostrata in corsa contro la Juventus è rimasta all'Allianz Stadium. Timido all'inverosimile, gioca come se camminasse sulle uova e spesso la paura di sbagliare lo porta a farlo davvero. Poco propositivo davanti, non è propriamente una garanzia dietro. Occasione sprecata (DALL'80' ICARDI 5,5 - La totale assenza nell'area di rigore del Pordenone costringe Spalletti ad affidarsi al suo puntero. Che sì inizia a bazzicare gli ultimi 12-13 metri, ma quando ha la palla buona manca di precisione, compreso il palo nei supplementari).
VECINO 6 - Appare a tratti, soprattutto quando porta avanti il pallone cercando spazi non facili da trovare o quando detta il passaggio inserendosi tra le maglie bianche del Pordenone. Il più delle volte ignorato dai compagni. Quando gli avversari ripartono si fa trovare talvolta fuori posizione e deve recuperare in affanno.
GAGLIARDINI 5,5 - Alla luce delle difficoltà del quartetto offensivo, gli capita di prendersi la responsabilità della conclusione da fuori area senza però troppa fortuna. Svolge il proprio compito di pullman di traverso, ma lo fa con troppa lentezza puntando soprattutto sul senso di posizionamento. Calcia molto male il suo rigore.
CANCELO 6,5 - Scende in campo con l'intenzione di guadagnarsi le prime pagine e almeno inizialmente eccede con i virtuosismi non necessari, trattenendo il pallone più del dovuto. Tra frizzi e lazzi però ogni tanto estrapola qualche giocata interessante, come la discesa del primo tempo che manda in porta Karamoh. Prestazione interessante, soprattutto nella ripresa quando cresce e diventa molto più concreto.
EDER 5 - Circondato da ragazzini e semi-esordienti, dovrebbe essere il punto di riferimento offensivo posto al centro da Spalletti per guidare il resto del reparto. Dovrebbe, perché non riesce a entrare in partita e a trovare uina posizione che gli dia un raggio di sole. Impalpabile anche con l'ingresso dei big, quando si limita a tentativi infruttuosi da fuori area.
KARAMOH 5 - Non convince, soprattutto nel ruolo di esterno sinistro che spesso (troppo) abbandona perché attratto dalla sua corsia di destra. E costringe Spalletti a invertire con Cancelo dopo trenta minuti. Ne azzecca poche e spreca le due più ghiotte palle gol nerazzurre di tutto il primo tempo e una nella ripresa. Troppo confusionario tecnicamente e tatticamente (DAL 68' PERISIC 5,5 - Appena entrato serve un pallone su cui Eder non arriva per un soffio. Poi si divora un gol che solitamente segnerebbe bendato. La sua presenza però a sinistra si sente, eccome, anche se il Pordenone con il trascorrere dei minuti gli prende le misure e lo costringe a forzare).
PINAMONTI 5,5 - Punta centrale con supporto (flebile) di Eder, patisce la mancanza di incisività offensiva dell'Inter e le difficoltà nel dialogo tra giocatori poco avvezzi a giocare insieme partite ufficiali. Capro espiatorio per un primo tempo deludente, ma non è solo colpa sua (DAL 46' BROZOVIC 5,5 - Spalletti lo manda in campo nel secondo tempo per dare maggiore pulizia alla manovra sulla trequarti. Il croato non si tira indietro e gestisce subito una vagonata di palloni, con lucidità altalenante. Ha sulla coscienza un errore sotto porta da matita blu).
ALL. SPALLETTI 5,5 - Commette l'errore che mai avrebbe immaginato: fidarsi troppo delle sue seconde linee. Troppe, tutte insieme, nonostante lui stesso il giorno prima parlasse di scelte con una certa logica. In 120 minuti la sua squadra non crea quasi mai i presupposti per vincere una partita sulla carta senza patemi, puntando esclusivamente sul tiro da fuori. Evita di entrare nella storia dell'Inter dalla porta sbagliata.
PORDENONE: Perilli 7,5, Formiconi 7, Stefani 7, Bassoli 7, Nunzella 6,5 (dal 116' Parodi sv), Misuraca 7, Burrai 6,5, Lulli 6,5, Sainz-Maza 6,5 (dal 79' De Agostini 6), Berrettoni 6 (dal 97' Ciurria 6), Magnaghi 6,5. All. Colucci 7,5
ARBITRO: SACCHI 6 - Partita corretta, senza troppi interventi duri. Deve ammonire solo Perilli per perdita di tempo. Qualche dubbio su un contatto ai danni di Eder che chiede il rigore inutilmente.
ASSISTENTI: La Rocca 6 - Raspolini 6
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