Beppe Severgnini ha presentato un audiolibro che fa parte della fortunata raccolta Interismi, nata ormai vent'anni fa. Un termine, quello che dà il titolo ai vari libri, "inventato il 5 maggio 2002. Dopo l’orrenda partita di Roma contro la Lazio avrei voluto alleviare, con l’ironia, il dispiacere mio e tanti interisti. Era un misto di tristezza, malinconia, isteria. Interismi è una crasi: elaborazione di un lutto sportivo", ammette l'autore. 

Severgnini parla del Triplete ma anche dello scudetto assegnato all'Inter dopo Calciopoli. "Non è piaciuto molto neanche a me. L’ho chiamato parziale risarcimento del danno", dice. Quindi una valutazione in chiaroscuro su Antonio Conte. "È un allenatore in bilico, una sorta di spartiacque fra un bravo allenatore e un grande allenatore. Molte cose sono da grande: Bastoni e Barella sono investimenti da grande. Però deve vincere di più. Per il grande allenatore occorre un salto e se ne rende conto, glielo leggi negli occhi che sa benissimo di essere sul crinale. Lukaku simbolo della squadra? Non è l’unico. Barella ha colpito molto l’immaginazione dei tifosi. Lo stesso Lautaro, un centravanti così l’abbiamo sognato a lungo. Lukaku sebbene dominate è meno solo di Ibrahimovic: ci fece vincere due scudetti da solo. Lukaku ha bisogno di una squadra intorno, per fortuna".

Dovesse vincerlo l'Inter, questo campionato, sarebbe la fine della lunga era vincente della Juventus. "Il calcio è il miglior romanzo popolare italiano: la sconfitta della Juve è necessaria, per il bene del calcio, dei tifosi, dei bambini. Non puoi vincere per 10 anni, ci vuole alternanza. Direi lo stesso se l’Inter vincesse dieci scudetti di fila, cosa che mi pare molto improbabile", dice ancora Severgnini. 

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Sezione: News / Data: Ven 12 marzo 2021 alle 13:30
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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