La conferenza stampa della vigilia della gara contro il Torino ha assunto ad un certo punto i contorni di una lectio magistralis sul concetto di relatività applicato al mondo del calcio. Partendo dal suo sentirsi o meno un allenatore di scuola italiana, lui che in pratica il suo percorso da tecnico lo ha vissuto interamente nel nostro Paese, Cristian Chivu si è lasciato andare ad una serie di considerazioni su quanto certi assiomi possano essere sempre relativizzati o riadattati in base a quelle che sono le idee di ciascuno: "Ilmio percorso calcistico è frutto della maturazione fatta in Italia senza perdere di vista i miei primi anni nel calcio moderno all'Ajax, con una metodologia diversa rispetto a quella alla quale siamo abituati. Non voglio denigrare l'una o l'altra, nel calcio non c'è mai una regola ma mille sfumature; ci vuole la sensibilità nel percepire le cose da fare e quelle che danno fastidio. Noi apprezziamo cosa si fa all'estero però anche all'estero apprezzano quello che facciamo noi. Bisogna accettare che esistono delle idee, dei principi, un certo tipo di sensibilità dell'allenatore sul quanto può tirare la corda, se deve rinunciare o aggiungere qualcosa. È un arte, un mestiere che ci vuole un po' di tutto per farlo".

Anche il fatto di poter essere definito un tecnico inesperto per via della decina di presenze collezionata alla guida del Parma prima dell'avventura all'Inter viene in qualche modo messo in discussione: "Qualcuno dirà che sono inesperto ma l'esperienza fatta fuori mi fa vedere il calcio in maniera diversa". Per poi chiudere con una declinazione del concetto di tempo vista in generale ma anche dalla prospettiva nerazzurra:  "Poi noi siamo schiavi dei risultati. Se valuti i risultati magari non hai tempo nel portare avanti quelle che sono le tue idee. Pensavo al PSG dell'anno scorso che ha fatto il playoff Champions. Non esiste una regola ma esiste il tempo che serve a tutti, esiste la maturità di una società e dei giocatori che hanno bisogno di tempo per portare avanti le loro idee; ma all'Inter il tempo purtroppo o per fortuna non esiste: bisogna partire forte già domani e dare continuità ai risultati perché le aspettative l'obiettivo della società è migliorarsi sempre e arrivare fino in fondo a ogni competizione, raggiungendo gli obiettivi che ci si impone a inizio stagione".

Sezione: News / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 15:05
Autore: Christian Liotta
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