La panchina della Nazionale italiana è stata affidata a Gennaro Gattuso. Nell'editoriale scritto per il Corriere della Sera, Paolo Condò giudica così l'arrivo in azzurro di RInghio: "È già una buona cosa che la nomina di Rino Gattuso non venga salutata da un coro entusiastico, com’era successo con Spalletti per la fresca impresa col Napoli e l’ansia di maledire Mancini, ma sia discussa e anche criticata: se l’unanimismo ci ha portati sull’orlo di un nuovo baratro, ben vengano i dubbi. Gattuso è un allenatore migliore di come lo descrive l’ormai soffocante retorica del ringhio e della maglia sudata, ma non è il meglio che c’era su piazza un mese fa, quando Gravina si sarebbe dovuto porre il problema di cosa fare in caso di flop in Norvegia. Lasciando stare Ancelotti, Gravina avrebbe potuto bloccare Allegri, la cui qualità di lettura delle partite - preziosissima in Nazionale - non teme rivali".

"Viceversa - prosegue il giornalista - ciò che in azzurro è possibile fare fino a un certo punto, costruire un progetto di gioco, è un aspetto del mestiere che non lo ha mai entusiasmato. Sarebbe stata una scelta win-win. La stessa idea di Ranieri per avere chance di riuscita andava preparata per tempo. Ma è andata così, e oggi Gattuso è il nuovo ct, par di capire il frontman di un gruppo di lavoro imperniato sui campioni del 2006, che in tanti si divertono a irridere perle disavventure vissute in panchina".

Sezione: News / Data: Lun 16 giugno 2025 alle 15:53
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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