Solita, lunga conferenza stampa di Luciano Spalletti nel pre-match. Il tecnico giallorosso ha commentato le frasi del collega Allegri sul calciomercato ed è tornato brevemente sul match contro l'Inter.

Allegri sostiene che il mercato vada chiuso il 15 luglio, perché poi si vedono le conseguenze nei preliminari delle coppe, e sostiene che la finestra di gennaio vada spostata a novembre. È d'accordo?
"Così a grandi linee non ha tutti i torti, se ha tempo di pensare anche a questo è il più bravo di tutti. Non ci avevo pensato. Però effettivamente andare a fare la preparazione senza completare la rosa può essere una difficoltà, la viviamo così. Ho visto che c'è un periodo vuoto, perché non sfruttarlo? Faccio fatica a dargli ragione, ma sono d'accordo (ride, ndr). Non vedo perché a fine campionato ci debba essere una pausa. Anche il mercato a novembre è giusto, è come quando si giocava noi. Quando giocavo c'era il mercato a novembre, quelli che non giocavano e non trovavano spazio pensavano di poter andare via a novembre. Secondo me è corretto, anche qui si interferisce col lavoro sul campo e crea disturbo e basta, ci sta di sbagliare un giocatore o di prendere un giocatore non contento o che si aspettava cose diverse. È corretto che vada altrove, prima si fa e meglio è. Si vede che lui era uno di quelli (ride, ndr)".

Vede un Napoli un gradino più su rispetto alla Roma? Considera questo uno scontro diretto? È l'impegno più difficile?
"Il Napoli è forte, ce ne sono altre che hanno espresso un bel gioco, come Sassuolo e Chievo. Sono squadre che ricercano il massimo in tutte le partite e che non concedono nulla di quello che hanno, non abbassano mai il loro livello di forza. Il Napoli lo ha fatto vedere, noi in alcune partite non siamo stati all'altezza, per cui dobbiamo far vedere il nostro massimo. Se riusciremo a far questo non siamo un gradino sotto. Siamo sulla stessa piattaforma, sui gradini ci si sta stretti. Siamo insieme a loro, hanno un punto più di noi. Vogliamo confrontarci come l'anno scorso, loro non meritavano di perdere, ma è stata giocata una partita su un livello di due grandissime squadre, che sono state in campo in modo spettacolare. Spero sia una partita di quel livello. Ci sono tanti impegni difficili, anche con l'Inter era difficile. Vivere senza scopo è un traguardo che ho raggiunto, ho la mira di fare qualcosa di meglio e queste occasioni qui son quelle per avere uno scopo nella professione che faccio. Vado lì per tentare di vincere la partita, poi è difficile perché sono forti".

Sezione: L'avversario / Data: Ven 14 ottobre 2016 alle 21:23 / Fonte: Vocegiallorosa.it
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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