"Tutti derby hanno un sapore speciale. Stavolta sarà lo stesso, anche perché è il primo col Milan. Sarà bello giocarlo. Stiamo vivendo l’attesa con tranquillità, concentrazione e voglia di fare bene. Il fatto che San Siro sarà quasi tutto dalla loro parte per noi sarà una spinta in più. Questo è un derby caldo, assomiglia a quello di Madrid. E poi giocare a San Siro è bellissimo, e lo posso affermare anche da avversario". Così Gonzalo Higuain, intervistato per l'occasione dalla Gazzetta dello Sport.

Qual è il tecnico con cui si è trovato meglio in carriera?
"Senz’altro Sarri. E’ quello che mi ha fatto esprimere al meglio e Gattuso gli somiglia molto: ha una voglia matta di vincere che a me piace da morire".

Ha parlato di scelta giusta: immaginiamo che l’allenatore non sia l’unica componente.
"Ho scelto il Milan perché mi è piaciuta la convinzione con cui sono venuti a cercarmi e la convinzione nel loro progetto. Inoltre Leonardo, Maldini e Gattuso conoscono benissimo il Milan ed Elliott ha fatto un grandissimo sforzo per me. Ho apprezzato moltissimo l’approccio avuto per prendermi".

Si è parlato anche del Chelsea.
"Sì, ma c’era una differenza fondamentale: qui mi hanno voluto tutti, dalla società all’allenatore. Al Chelsea mi voleva solo l’allenatore".

Berlusconi continua a sostenere che lei non è supportato come dovrebbe.
"All’inizio forse capitava che la squadra avesse un baricentro troppo basso, ma vorrei ricordare che nelle ultime uscite abbiamo segnato dieci gol in tre partite. Siamo una squadra che fa tanti gol, ovviamente dobbiamo subirne di meno. Sotto quell’aspetto sì che dobbiamo migliorare".

Anche perché dall’altra parte ci sarà Icardi. Forse ne ha già sentito parlare.
"Veramente qui non stiamo giocando a tennis, ma a calcio. Undici contro undici, non centravanti contro centravanti. Vincono le squadre, non i giocatori. Lui comunque sta facendo bene da diversi anni, ha segnato tanti gol, è giovane e ha margini di crescita. Dipende da lui continuare così. Gli auguro il meglio".

Gli porterebbe via qualcosa?
"L’abilità nel colpo di testa e le tempistiche in area: è un assassino".

In pura teoria, la vostra potrebbe essere una coppia compatibile?
"Direi di sì, anche perché per me non è un problema giocare con un altro attaccante. In carriera ho avuto accanto tantissimi centravanti, mi adatto a tutto come gli altri si devono adattare a me".

Riconoscere le qualità di un avversario è un’arte nobile. Chi era il suo idolo da ragazzino?
"Tutta la vita Ronaldo (il brasiliano, ndr). Ecco, a lui porterei via tutto quello che aveva. E’ imparagonabile, non c’è nulla che io sappia fare meglio di lui. I giocatori più talentuosi che ho incontrato invece sono stati Messi e Guti. Leo lo conoscono tutti ed è stato un onore giocare con lui, ma Guti è quello che più mi ha sorpreso".

Torniamo all’Inter: si troverà davanti De Vrij e Skriniar, non esattamente batuffoli di cotone.
"Sono entrambi difensori tosti, ed è bello giocare contro gente così, perché ti dà stimoli e dà gusto. Specie quando fai gol...".

Nainggolan ha detto che l’Inter ha tanti giocatori di livello più alto rispetto al Milan. Qualche replica?
"E’ ovvio che dica cose del genere, fa bene. Ognuno difende gli interessi del proprio club. Io posso solo dire che noi abbiamo i mezzi per vincere il derby".

E questo è l’obiettivo a breve termine. Quelli nel medio periodo?
"Il Milan deve cercare di vincere tutto quello a cui partecipa. I miei obiettivi sono portare la squadra in Champions, fare più gol possibili e vincere Europa League e Coppa Italia. Il Milan ha il dovere di lottare per tutti gli obiettivi, stiamo parlando della seconda squadra col maggior numero di vittorie in Champions, quindi lo impone la storia: crederci sempre".

Anche nello scudetto?
"Per il campionato forse ci manca qualcosa, è una competizione in cui conta la continuità. Se non siamo attaccati alla Juve è per errori nostri. Ma l’Europa League e la Coppa Italia, che sono competizioni più brevi, dobbiamo provare a vincerle. C’è l’esempio del Leicester, del Siviglia: se fai le cose per bene poi raccogli. E comunque a noi mancano cinque punti a causa delle partite con Napoli e Atalanta. Con quei cinque e magari altri tre del recupero col Genoa saremmo a soli quattro punti dalla Juve. La verità è che se crediamo nei nostri mezzi, non siamo inferiori a nessuno".

Completi la frase lei: il Milan vincerà perché...
"Per avere la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno. Se ce l’avremo, porteremo la partita dalla nostra parte".

Sezione: L'avversario / Data: Gio 18 ottobre 2018 alle 09:22 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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