"Vorrei essere giudicato per quello che faccio in campo. So che non sempre è possibile e devo accettarlo. Ma non pretendete anche che mi piaccia. Soprattutto quando su di me si scrivono o dicono tante cose false. E mi chiedo come si fa a bastonare e criticare uno tutto l’anno e poi quando va in Nazionale dire che deve fare la differenza e farti vincere?". Mario Balotelli non le manda a dire e, alla Gazzetta dello Sport, torna a parlare in una sorta di presentazione che, di fatto, sopperisce a quella che non ci sarà per il suo secondo approdo a Milanello. "Uso i social come tutte le persone della mia età. Se in passato mi sono fatto prendere la mano, ora sto più attento, anche perché c’è un regolamento. Mi è stata chiesta maggiore sobrietà nel look, di seguire quello che è lo stile Milan e io mi adeguerò senza problemi. Ho un taglio di capelli da sempre, non lo esagererò. Porto questa medaglietta, è vistosa, è vero: ma sa chi me l’ha regalata? Mia madre. Guardi cosa c’è scritto (la mostra, ndr) : “Professionalità, umiltà, impegno”. Dovrei toglierla? Posso non stare simpatico, ma non ho mai fatto male a nessuno, se ho danneggiato qualcosa è stata la mia carriera, non altro". 

A proposito di antipatia, negli stadi ricomincerà l’ostilità, preparato? 
"Il giorno in cui non mi fischieranno mi preoccuperò: significa che non faccio più paura... Accetto i fischi, non mi creano problemi. Sa quando è stata l’unica volta che i tifosi avversari mi hanno distratto? A Verona, quando cominciarono a fare cori in mio favore per sfottò... Non me lo aspettavo e mi mandarono in confusione. Non cadrò più nelle provocazioni e rispetterò tutti, avversari, arbitro e tifoserie. Evitando proteste o gesti come zittire i tifosi. Non mancherò di rispetto a nessuno, ma è troppo desiderare di non essere insultato continuamente?".

E se partisse qualche solito odioso buu? 
"Il razzismo non va sopportato, va debellato. L’arbitro ha il dovere di sospendere la partita. Se non dovesse farlo, io non lascerò il campo da solo, non dirò nulla, giocherò e basta. Ma poi in sala stampa farò un casino. Su questo non transigo. Ci vuole rispetto. Fanno buu per la mia pelle quando sono un avversario e poi quando vesto la maglia Azzurra gli stessi mi chiedono di segnare? È assurdo. Quest’anno ci sono gli Europei, in Italia dovremmo essere più uniti". 

Alla terza giornata il derby: cosa darebbe per segnare? 
"Alt, non ci casco. Cerca il titolo a effetto per la sua intervista? Mi spiace non glielo darò. Anche perché tutte le volte che ho detto che avrei segnato mi ha portato una sfiga incredibile. Io ho una sfida molto più importante del derby da vincere e non dura una partita ma una stagione intera. Se poi trova un giocatore che non sarebbe felice di segnare al derby mi avverta...". 
 

Sezione: L'avversario / Data: Gio 27 agosto 2015 alle 11:59 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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