Bene nel primo tempo, un po’ in sofferenza nella ripresa. Josè Mourinho riassume così Inter-Catania al termine della partita: “Sono contento per il modo in cui la squdra ha giocato nel primo tempo e lottato nella ripresa. Non è mai facile dopo una partita di Champions, abbiamo fatto tre quattro cambi ma è semore difficile recuperare. Potevamo chiudere il match prima, poi il 2-1 ha cambiato tutto dando speranza al Catania e tensione a noi. Loro hanno molti giocatori alti e potevano crearci problemi sulle palle inattive. Sneijder? Non so cosa si sia fatto, vedremo. Oggi sapevo che Cordoba era pronto per giocare e ho fatto riposare Samuel. Idem per Stankovic, perché Vieira sta bene fisicamente e ha fiducia in sé stesso. Magari con il Palermo cambieremo due o tre giocatori rispetto alla formazione di oggi. Balotelli? Non ci sono giocatori di 18 o 30 anni, ma solo professionisti. Non voglio la solidarietà di Ferrara e Leonardo, dico quello che penso. Mi piacerebbe che tutti i giorni Balotelli lavorasse come il professionista che è, oggi ha giocato una partita normale, a Genova è stato fantastico. In squadra ho Krhin che ha 18 anni e fa quello che gli chiedo con serietà, è un super professionista”.

Il discorso poi cade sui singoli: “Chivu sta bene fisicamente, ha giocato bene le ultime partite e ora spinge di più, adattandosi meglio alla sua posizione di terzino. In difesa se la cava bene, ha un sinistro di qualità e ha disputato una partita molto positiva. Vieira sta lavorando bene tutti i giorni e non ha avuto infortuni. Non è un giocatore molto veloce ma ha un ottimo senso della posizione e spesso si propone anche in attacco. Sta lavorando bene per la squadra. A Sneijder non chiedo nulla di particolare, solo che tenga la sua posizione e che giochi a pallone come sa, alimentando la squadra dal punto di vista offensivo. La sua visione è diversa rispetto agli altri, fa tutto alla perfezione e a me basta che recuperi in fretta per giocare contro il Palermo”.

Chiusura dedicata ai paragoni rispetto al passato di Mourinho, Porto e Chelsea: “E’ un paragone difficile, il Porto era una squadra giovane, poteva giocare tre partite in una settimana senza stancarsi, aveva un’intensità incredibile ed era bravissima in transizione. Il Chelsea dal punto di vista fisico era ed è ancora la squadra più forte al mondo, il più basso è 1 e 80. Poi sono bravi tecnicamente. Noi abbiamo un altro tipo di profilo di giocatori, che fatica a giocare tre partite in una settimana. Qualche giocatore fatica troppo, credo che prima delle prossime partite di Champions farò riposare alcuni miei giocatori applicando il turn over. Preferisco rischiare in campionato dove ci sono 38 partite”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 24 ottobre 2009 alle 22:57 / Fonte: Sky
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print