Presente sul palco dell'Auditorium di Santa Chiara a Trento, nel corso del Festival dello Sport 2025 in programma a Trento, Lothar Matthäus ha svelato i retroscena del suo approdo all'Inter. Come mai ha scelto proprio i nerazzurri? "Trapattoni mi ha convinto. Non c'era solo l'Inter, ad esempio la Juventus era interessata a me, ce ne erano tantissime di squadre sulle mie tracce. Ma Trapattoni per me era quello che ha lottato davvero per avermi nella sua squadra. Con lui avevano lavorato Muller e Rummenigge e mi avevano parlato di lui ed ho deciso per questo di giocare nell'Inter".

Cosa ci dici sui tifosi dell'Inter e sulla numero 10?
"I tifosi dell'Inter ci hanno dato un'enorme energia, erano il nostro dodicesimo uomo. Quando sono arrivato nel '98 abbiamo scritto la storia, i fan non lo dimenticano. Avere la 10 di questo club è stato speciale, perché giocavo in un periodo in cui quel numero lo avevano Platini, Zico, Maradona e questi giocatori qui. Era un onore, ma anche stressante, anche perché i tifosi dell'Inter aspettavano da troppo tempo per un altro Scudetto. Sentivo questa grande responsabilità, fiducia e passione".

Sullo Scudetto: è arrivato dopo che sono arrivati i tedeschi all'Inter. Cosa avete dato voi in più?
"Non eravamo i primi tedeschi, ma per rispondere probabilmente abbiamo portato la fiducia in noi stessi, che avevamo dal Bayern, una squadra abituata a vincere titoli. Ero fiero di arrivare per portare anche fame di vittoria. Alle volte mancava in quella squadra la fiducia per vincere, perché la vittoria mancava da troppo tempo. Ricordo una partita in particolare".

Quale?
"Una partita contro il Bologna, eravamo primi in classifica. Arrivò il capitano, Bergomi, un Campione del Mondo. Mi disse: 'Sarei felice di un pareggio visto che è un campo difficile'. Io gli dissi di no, che non dovevamo accontentarci e che volevo vincere 4-0. Alla fine abbiamo vinto 6-0. Quindi era una squadra forte, mancava solo un po' di consapevolezza".

Come andò il tuo addio?
"Nel '92 ho avuto una rottura del crociato anteriore, contro il Parma. Subire questo infortunio è molto pericoloso per un calciatore e può influire sulla carriera. Sono stato operato, ma al mio ritorno vidi come stavano cambiando tante cose. Per esempio era cambiato l'allenatore. E io riflettevo sul fatto che anni prima Trapattoni aveva lottato per avermi, invece dal nuovo allenatore non ricevetti nessuna chiamata. Così come Pellegrini non si interessò alla mia situazione più di tanto. I tifosi non c'entrano: loro mi hanno sempre sostenuto. Beckenbauer mi chiamò e mi fece sentire di nuovo importante, chiamandomi in Germania".

L'Inter di Chivu è meglio di quella di Inzaghi: sì o no?
"No".

L'Inter di Chivu può vincere lo Scudetto: sì o no?
"Sì, la lotta Scudetto è aperta".

Nella serata di Monaco persa dall'Inter contro il PSG, hai sofferto tanto o tantissimo?
"Ho sofferto, il PSG ha meritato di vincere, ma l'Inter penso che possa sentirsi orgogliosa per come è arrivata fino a lì, con quella semifinale contro il Barcellona. L'Inter ha vissuto serate intense che altri non hanno potuto vivere".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 19:16 / Fonte: Tuttomercatoweb
Autore: Niccolò Anfosso
vedi letture
Print