Samuel Eto’o nel ruolo di ala e terzino, lo scorso anno, è stato uno dei segreti dell’Inter vincente su tutti e tre i fronti. Il suo sacrificio e il fatto che abbia lasciato le luci della ribalta a Diego Milito, segnando esattamente la metà dei gol del Principe, è un qualcosa che i tifosi nerazzurri ricordano con grande affetto. Una prima firma come lui pronto a sacrificarsi per l’Inter, rimettersi in discussione dopo che a Barcellona aveva compiuto l’impresa di portare in bacheca un Triplete, è un lusso per pochi. Il bomber camerunese torna dunque a parlare del suo ruolo più lontano dalla porta, convinto da Josè Mourinho con una semplice ma decisa frase: “Se giochi ala, vinciamo tutto”. L’ex Barça racconta così: “Sono molto contento di essere tornato più vicino alla porta, dove posso sfruttare la mia vena realizzativa, nella posizione che più mi piace. Lo scorso anno accettai di giocare più largo perché Mourinho mi convinse con le parole giuste, assicurandomi che avremmo vinto tutto in Europa. E’ un grande motivatore. Tre giorni prima della gara di Londra, a Catania, mi urlò in faccia che pensavo solo alla mia immagine, ma allo Stamford Bridge mi prese da parte e mi disse che gli avrei fatto vincere la partita. Ho continuato a giocare sulla fascia e a Barcellona difesi su Messi. Mica facile”.

Eto’o ha parlato anche del razzismo: “Non do conto a chi mi dice che sono un privilegiato. C’è di peggio come chi viene offeso a un angolo di strada mentre lavora per sopravvivere. Il razzismo lo si sconfigge con la politica”. Sulla buffa esultanza: “Non c’entra il razzismo. E’ una cosa mia e di Materazzi”. Infine racconta di quando fu scartato dal Psg: “Ero giovane e non avevo i documenti in regola. Mi voleva il Le Havre, ma mi dava poco. Tornai in Camerun. Ho promesso a Milla che giocherò almeno una stagione al Montpellier, ma prima ho tanti anni davanti con l’Inter”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 02 novembre 2010 alle 09:05 / Fonte: Canal Football Club-Corriere dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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