Parte con un 5-0 reboante rifilato al Torino il campionato dell'Inter. Per la soddisfazione di Cristian Chivu, che analizza anche nella sala conferenze di San Siro il suo debutto da allenatore nerazzurro in Serie A: "Cosa mi è piaciuto? Abbiamo dimostrato aggressività, abbiamo avuto un buon approccio alla gara e ricercato la verticalità. Io sono contento, poi è ovvio che il merito è tutto dei giocatori e bisogna darglielo. Oggi hanno fatto una grande prestazione, ma direi anche calma perché la stagione è lunga. Oggi era un'incognita dopo quattro settimane di lavoro, i ragazzi si sono messi subito a disposizione. Oggi hanno fatto una grande prova". 

La prestazione di Sucic.
"Sono contento per Petar, non era semplice giocare a San Siro la prima, e lo dico io che qualche partita qua l'ho fatta. Ha fatto una prova di qualità e personalità, calandosi subito nella parte e seguendo le nostre richieste tattiche. Ha tirato fuori anche qualche cosa che ancora non avevo visto, come l'aggressività e l'andare a duello. Ha fatto una grande prova perché ha giocato da mezzala e nei due a centrocampo".

Barella da play.
"Si è messo subito a disposizione, avevo in mente lui in regia dopo averlo visto a Bari in quella posizione. Ma non è mai semplice convincere un giocatore a giocare dove magari non gli piace. Ho giocatori duttili".

Le caratteristiche di Diouf. 
"E' un mediano, una mezzala per la progressione che ha. Non lo avevamo in rosa uno come lui perché è mancino. Volevo premiarlo, farlo sentire importante quando ho deciso di metterlo in campo. E l'ho messo in difficoltà perché non aveva mai fatto quel ruolo. Non so neanche se ha aperto le valigie, non va giudicato. Sono felice che abbia potuto assaggiare San Siro e il mondo Inter". 

5-0 risultato anche pericoloso...
"Le cose che non mi sono piaciute vorrei dirle in privato ai giocatori. Non dobbiamo mai accontentarci. Ho visto belle cose e sono contento di non aver subito gol, era arrivata qualche critica in tal senso. Ho visto gente motivata e carica che non voleva subire gol. Calma, ripeto, è solo la prima. C'è ancora tanto lavoro da fare". 

Si sta creando empatia tra te e i senatori.
"Fino a che qualcuno sarà scontento quando lo tolgo... Poi ci sarà la polemica, il caso... Succede sempre così, questo è il calcio. Non ho mai visto giocatori contenti quando vengono tolti. Io cerco di essere me stesso, coerente e credibile, di alzare la voce quando serve. Magari, a volte, esagero, ma loro sono grandi uomini e grandi atleti che chiudono gli occhi quando esagero. Abbiamo fatto qualche patto su determinate cose, sono felice di avere a che fare con uomini maturi, ancora motivati per fare una stagione importante". 

Due francesi hanno segnato oggi.
"Ormai sto imparando il francese (ride, ndr). Sono felice per Bonny, Thuram, ma anche per gli altri. Sono felice per Bonny perché si è sbloccato alla sua prima a San Siro, ho visto un ragazzo contento. Ci darà una grande mano. Per Marcus sono felice perchè ha fatto due gol e - sono parole sue - sa che deve dare continuità". 

E' stato più emozionante l'esordio da allenatore o da giocatore a San Siro?
"Quella da giocatore non me la ricordo perché sono stato operato alla testa, faccio questa battuta. L'emozione c'è, ma mi toglie i pensieri. Entrando in questo stadio meraviglioso i ricordi tornano. Ma la cosa più importante non sono io, ma questi giocatori che sono fondamentali. Sono orgoglioso per come mi hanno accolto". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 25 agosto 2025 alle 23:58 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari
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