Walter Zenga si avvicina a Juventus-Inter parlando dei derby d'Italia che ha vissuto in prima persona, in un'intervista a La Repubblica. "Il più emozionante? Il primo in Coppa Italia. Parai un rigore a Paolo Rossi. Perdemmo 2-1, ma che emozione a 23 anni difendere la porta del club per cui tifavo da bambino. Quello che ancora mi toglie il sonno? Un pareggio per 1-1 a San Siro. Parai un rigore a Platini, ma la gioia durò un secondo. Michel segnò sulla respinta".

Nell'intervista c'è anche un consiglio a Chivu: "Quando si prende una squadra, non si può continuare sulla vecchia strada. Devi metterci del tuo". E poi tanti racconti, ad esempio sul soprannome Uomo Ragno. "I giornalisti mi chiesero della mia esclusione dalla Nazionale, io cantai “hanno ucciso l’Uomo Ragno, chi sia stato non si sa, forse Sacchi, Matarrese, Carmignani, chi lo sa”, sulle note degli 883. Il soprannome deltaplano datomi da Brera? Ne vado fiero. Il soprannome di Brera è una consacrazione. Lo incontravo in una trattoria vicino alla Rai, in corso Sempione a Milano. Un uomo eccezionale. Se sogno ancora di arrivare sulla panchina dell’Inter? Non ho più sogni, vivo il presente".

Sezione: Focus / Data: Gio 11 settembre 2025 alle 10:06
Autore: FcInterNews Redazione
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