"Le regole del fair-play finanziario sono indispensabili per garantire un buon futuro al calcio, ma nei prossimi anni penalizzeranno la competitività delle squadre italiane in Europa." Questo quanto dichiarato da Ernesto Paolillo, amministratore delegato dell'Inter, a Nyon a margine di una giornata dedicata al fair-play finanziario.

Il dirigente nerazzurro è uno dei rappresentati dei club che si sono espressi sulla nuova normativa a seguito di un invito dell'Uefa proprio perché ha partecipato alla sua
creazione in seno ad una task force. "L'industria del calcio non può continuare ad aumentare i propri debiti. Altrimenti, il calcio rischia di ritrovarsi in situazione simili a quelle
dell'Italia, della Spagna o della Grecia in materia di bilancio", ha spiegato Paolillo.

Pur se necessaria, la nuova normativa Uefa - che vieta ai proprietari di coprire con fondi propri più di 45 milioni di euro l'anno di disavanzo se son per spese dedicate ad
infrastrutture o al settore giovanile, pena l'esclusione dalle Coppe dalla stagione 2014-2015 - dovrebbe penalizzare la competitività delle squadre italiane. "Investire negli stadi é quasi impossibile. Solo la Juventus ne ha uno di proprietà. Attendiamo una legge sugli stadi da anni. Finché non sarà votata sarà molto difficile per i club sapere che progetto possono realizzare".

Altra voce in cui l'Italia è in grave ritardo, quella del marketing. "Il tifoso spende in Italia la metà di uno spagnolo ed il terzo di uno inglese ogni anno per il proprio club", spiega Paolillo. Ovviamente, une buona parte di ciò che acquista il tifoso italiano non è materiale ufficiale. "Ma cosa possono fare le società?", si interroga Paolillo, "Verificare ogni bancarella? È un compito delle autorità."  Tuttavia, a più lungo termine, la situazione potrebbe cambiare. "A volte, proprio da periodi difficili nascono le migliori
idee", conclude Ernesto Paolillo.

Sezione: FOCUS / Data: Mer 25 gennaio 2012 alle 19:23 / Fonte: Inter.it
Autore: Riccardo Gatto
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