Il progetto del nuovo stadio portato avanti da Milan e Inter è giunto a un bivio, conferma Paolo Scaroni alla Gazzetta dello Sport: "Il dibattito pubblico si è concluso e in poche settimane aspettiamo la relazione del Comune: se suggeriranno modifiche fattibili, eseguiremo; se chiederanno stravolgimenti, no grazie - ha svelato il presidente del club rossonero -. Abbiamo pensato a un impianto diverso, con due anelli e sviluppato in verticale, per permettere una visione ottimale da tutte le posizioni: per questo potrebbe arrivare a contenere dai 65mila ai 70 mila spettatori. In parallelo seguiamo altre strade: una porta a Sesto San Giovanni, ma non è l’unica. Dove si sblocca prima, procederemo". 

L'idea di ammodernare San Siro, invece, è stata accantonata da tempo: "E' tecnicamente impossibile ristrutturarlo. Non esiste uno stadio altrettanto capiente, o anche un po’ meno, nel raggio di trenta chilometri. Quando San Siro diventerebbe inagibile, dove spostiamo le squadre?".

Anche Gerry Cardinale pensa che il nuovo impianto sia prioritario: "Assolutamente, più di tutti gli altri - ha spiegato Scaroni -. Assieme a lui a prenderemo la decisione finale su dove andare. Lui e il suo team sono espertissimi in materia, hanno contribuito a realizzare gli stadi degli Yankees, quelli a Dallas e a Cleveland. Hanno un background di livello assoluto sul tema. Si torna al punto: stadi nuovi, pieni, vivi sono fondamentali per il modello di business sportivo che intende lui. Non solo calcio ma entertainment: la partita collegata ad altri eventi, con il coinvolgimento delle famiglie. Dobbiamo capire che siamo attori non solo del calcio ma del mondo dell’intrattenimento. Una visione americana dello sport, che può generare ulteriori profitti. Di nuovo, chi meglio di lui può accompagnarci in questa nuova fase?". 

Sezione: Focus / Data: Lun 12 dicembre 2022 alle 08:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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