Giovanni Malagò, presidente del CONI, si è espresso così sul fresco cambio di proprietà in casa Inter, club passato ufficialmente ieri dalla mani di Suning a quelle del fondo Oaktree: "Se è normale che il proprietario non abbia i soldi per ripagare il debito? Non che non è normale, sarei un falso se sostenessi questa tesi. È normale che se vai per certi mari, che sono quelli dei fondi di private equity, alcune cose possano accadere - ha detto nel corso di 'Un giorno da Pecora' su Rai Radio 1 -. Le dinamiche delle società con questo tipo di interventi sono legate a una massima valorizzazione dei profitti, vedi gli interessi che sono andati via come con un tassametro, oppure trovare un altro soggetto al quale rivendere la partecipazione Se il campionato è stato regolare? Certo", ha aggiunto. 

Malagò, in seguito, ha detto la sua sul tema dell’Authority che vorrebbe introdurre il Governo per il controllo dei conti delle società professionistiche: "Vediamo come va il Consiglio dei Ministri. Il calcio qualcosa ha fatto, forse non abbastanza. Tutto è migliorabile. Una cosa è la certificazione, un’altra i parametri, gli indici che devi dare al notaio. Chiediamo rispetto e, dal canto nostro, ne portiamo moltissimo. Con Abodi vado d’accordissimo ma, come con tutti gli interlocutori, ogni tanto abbiamo idee diverse. Non sono assolutamente contrario ai controlli, sono contrario che si facciano dall’alto senza conoscere le cose. Mi sembra giusto avere perplessità. Se uno fa una cosa nel tuo mondo senza renderti partecipe o senza sapere di cosa si tratta, non puoi essere felice. C’è un tema di sostanza e di forma". 

Sezione: Focus / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 16:02
Autore: Mattia Zangari
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