Cinque gol fatti, zero subìti, calcio champagne e un San Siro in festa. L'Inter rulla il Torino con un 5-0 senza storia e dà un segnale a se stessa e alle rivali, lasciando una certezza: Cristian Chivu non avrebbe potuto desiderare un esordio migliore sulla panchina nerazzurra, rispondendo agli scettici. Il romeno si riaffida alle certezze delle ultime stagioni, a partire dal modulo: confermato il 3-5-2. Davanti a Sommer ci sono Pavard, Acerbi e Bastoni, con DumfriesDimarco sugli esterni e la ThuLa a guidare l'attacco. L'unica novità è in mezzo al campo, dove Sucic rimpiazza numericamente lo squalificato Calhanoglu completando la mediana con Barella (che fa il regista) e Mkhitaryan

In un San Siro svuotato dal calore della Curva Nord, che resta fuori dallo stadio per protesta, la banda di Chivu dimostra subito di avere le idee chiare: possesso, pazienza, aggressione e verticalità. E se il Torino ci prova timidamente con qualche ripartenza, dall'altra parte l'Inter controlla il gioco, spaventa i granata - con Sucic, Thuram e Lautaro - e poi li colpisce con la precisa incornata di Bastoni che trasforma in oro il corner al bacio disegnato da Barella quando il cronometro segna il minuto 18. Il sardo risulta decisivo con l'assist dell'1-0, poi inciampa in tre imprecisioni non da lui nel giro di poco tempo. E il ritmo pian piano si abbassa. Almeno fino a quando Sucic, uno dei migliori che gravitano sul prato del Meazza, decide di inventarsi un filtrante no look che porta al diagonale vincente di Thuram. L'Inter raddoppia, il pubblico si diverte. E apprezza il gioiello croato tuttofare che rompe il gioco, costruisce e va a calciare sfiorando il tris così come Acerbi, bloccato da un autentico miracolo di Israel. Il primo tempo nerazzurro è perfetto. 

La ripresa non è da meno. Il Torino cambia atteggiamento e si rende (più o meno) pericoloso con Ngonge e Simeone, ma la prima occasione da gol porta ancora la firma di Thuram che calcia a lato. Il tris è nell'aria e arriva al 51', quando Lautaro trasforma la voglia di pressare il mondo in rete inducendo all'errore la difesa granata, bucata poi da una zampata da killer d'area. Il match è in discesa, la giocata non viene più forzata ma la squadra di Chivu spinge comunque alla ricerca del poker con Dumfries, Pavard e Dimarco, mentre Sommer si sporca raramente i guantoni. Poker che alla fine arriva intorno all'ora di gioco, quando Bastoni prende in mano il joystick per far volare in cielo lo scatenato Thuram che si regala la doppietta. È spettacolo puro. Nella girandola di cambi c'è spazio anche per Carlos Augusto e Bonny che prendono il posto di Dimarco e di Tikus, salutato dalla meritata standing ovation di San Siro. Pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, è proprio l'ex Parma a trovare la rete che vale la manita alla prima recita interista al Meazza. Mentre i tre punti viaggiano spediti verso Milano, capitan Lautaro e Mkhitaryan lasciano il posto a Diouf e Zielinski che si piazzano alle spalle del 14, con il modulo che passa al 3-4-2-1. Poi Luis Henrique rimpiazza Bastoni. In certe situazioni, quando tutto gira, si può anche sperimentare. E farlo in queste condizioni è una goduria. 

Sezione: Focus / Data: Lun 25 agosto 2025 alle 22:35
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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