Lunga e bella intervista di Sportweek a Edin Dzeko, appena tornato in Serie A con la Fiorentina. Ecco alcuni passaggi riguardanti il suo momento nell'Inter.

È passato un po’ di tempo da quando tirava i primi calci nei campetti a Sarajevo. A 39 anni riesce a scegliere la partita più emozionante della sua carriera?
"Il primo ricordo è la rimonta col City contro il QPR, quando Aguero segnò il gol decisivo allo scadere e vincemmo la Premier. Roma-Barcellona, però, viene davanti a tutto. Non ci eravamo dati per sconfitti, ma dopo il 4-1 subìto all’andata le cose si erano messe male. Alla fine è bastato un gol: 1-0 per noi poco dopo il fischio d’inizio, l’Olimpico diventa una bolgia, la squadra si compatta e sprigiona un’energia pazzesca. Da lì in poi ci abbiamo creduto tutti".

E la finale di Champions contro il City? Credeva di vincere anche quella?
"Quando arrivi in finale sei a un passo dall’obiettivo. Quindi sì, ci credi eccome. L’Inter sfidava il City degli imbattibili, una squadra che sulla carta era ingiocabile ma che alla fine, durante la partita, non è riuscita a dominarci. Mentre ero in campo sentivo che il traguardo era alla nostra portata: con qualche episodio a favore avremmo potuto portare la coppa a casa, ma resta l’orgoglio di aver dato il 100%".

È il rimpianto più grande della sua carriera?
"Io non rimpiango le scelte, perché il passato non si può cambiare. Ho fatto una grande carriera e ne vado orgoglioso. Certo, se devo scegliere una partita che mi ha lasciato l’amaro in bocca… penso al City e al Bologna".

Quel Bologna che infranse il sogno-scudetto dell’Inter nel 2022. Come l’avete vissuta dall’interno?
"Quell’anno eravamo i più forti, ma abbiamo gestito male le energie. Abbiamo dato tutto in Champions senza arrivare in fondo, invece in campionato abbiamo sottovalutato gli avversari, che sono stati bravi ad approfittarne. Complimenti al Milan che ha vinto, però quell’anno l’Inter ha sprecato troppe chance".

Nel 2023 ha salutato l’Inter, che da lì in poi ha faticato a trovare delle alternative capaci di far rifiatare Lautaro e Thuram. Mentre segnava a raffica con il Fenerbahçe, non pensava a quanto avrebbe fatto comodo ai nerazzurri?
"Sì, mi è passato per la testa tante volte. Non provo rancore: a Milano ho vissuto due anni stupendi, conosco l’ambiente e tanti ragazzi che giocano ancora lì. La società e l’allenatore hanno fatto determinate scelte, che li ha portati a vincere uno scudetto e a tornare in finale di Champions. Certo, magari con me sarebbe potuta andare ancora meglio…".

Adesso dall’Inter se n’è andato pure Inzaghi. Milan, Roma e Atalanta hanno cambiato allenatore, la Fiorentina riparte da Pioli. Che campionato si aspetta?
"La lotta per l’Europa sarà più equilibrata che mai. Ci sarà da divertirsi, soprattutto se l’Italia riuscirà a conquistare l’extra-slot per qualificare cinque squadre in Champions. Quanto allo scudetto, l’Inter rimane forte ma bisogna vedere che impatto avrà Chivu. I nerazzurri sono favoriti insieme al Napoli, che si sta muovendo benissimo sul mercato".
 

Sezione: Focus / Data: Sab 02 agosto 2025 alle 10:48 / Fonte: sportweek
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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