Novità importanti emergono dall'edizione odierna del Corriere della Sera riguardanti la sostituzione delle garanzie bancarie da Massimo Moratti a Erick Thohir. Novità, peraltro, non propriamente positive. Il nuovo presidente nerazzurro, infatti, dovrà elargire ben 250 milioni di euro alle banche creditrici per sanare i debiti pendenti della vecchia gestione e ricominciare con la nuova. Ma non tutto è così semplice e c'è più di un nodo che viene spiegato così: ''Per ottenere il nuovo finanziamento, molto probabilmente l’Inter finirà in pegno alle banche. Il centro di Appiano Gentile, la sede sociale, ma anche i diritti televisivi e i contratti con gli sponsor verranno dati a garanzia. Quelli non ancora impegnati. Non tutti i contratti infatti sono liberi. Nei mesi scorsi, per esempio, Thohir ha ottenuto una decina di milioni di euro scontando in banca gli incassi delle sponsorizzazioni. Visto che il pegno dovrà coprire oltre il 100% del finanziamento, non è escluso che l’indonesiano debba aggiungerci del suo. Nulla di strano. Ci sono fior di aziende che campano benissimo e macinano fatturato e sono interamente in pegno alle banche. Arriva però anche il momento in cui i pegni vengono liberati per tornare padroni del proprio destino. Per l’Inter, molto probabilmente, avverrà il contrario. Forse proprio per non avere vincoli troppi stretti Moratti aveva garantito personalmente Intesa Sanpaolo, Bpm e Banco Popolare nei 18 anni della sua gestione. Thohir, invece, per liberare Moratti darà in pegno il club e gli incassi futuri. La sostituzione delle garanzie è uno dei passaggi chiave del contratto firmato a novembre dall’imprenditore indonesiano con Moratti al quale, è bene ricordarlo, Thohir non ha versato un euro. I 75 milioni pattuiti sono finiti nelle casse dell’Inter come aumento di capitale necessario a ripianare le perdite. La parte principale dell’accordo economico riguardava proprio l’assunzione dei debiti da parte della nuova proprietà''.

 

A quanto pare, inoltre, i tempi sono ristretti e il termine scade il 27 aprile prossimo. Ecco perché sono in programma nuovi incontri tra l'entourage di Thohir e Goldman Sachs, la banca d’affari incaricata di studiare l’operazione di rifinanziamento del club. ''Non è escluso che all’incontro possa partecipare anche il presidente dell’Inter, che oggi arriverà a Milano. Il grosso ormai sarebbe fatto. Goldman ha strutturato un’operazione di finanziamento da 250 milioni di euro, tecnicamente una «secured transaction», che verrebbe erogato da Unicredit e poi sindacato sul mercato, ovvero rivenduto ad altre banche. La nuova finanza servirà principalmente per sostituire le linee di credito esistenti presso Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano e Banco Popolare, esposte complessivamente con il club nerazzurro per 210 milioni di euro. Di questi, Moratti aveva garantito personalmente circa 80 milioni, mentre per il nuovo finanziamento la garanzia dovrebbe coprire 160-170 milioni. Martedì si capirà qualcosa di più. Anche sulle banche a cui con tutta probabilità verrà girato l’Inter in pegno. Nelle scorse settimane Goldman Sachs ha contattato diversi istituti di credito in giro per il mondo per sondare l’interesse a partecipare al pool. Una quota del finanziamento dovrebbe restare in carico a Goldman e Unicredit, che affiancherebbero Bpm, Banco Popolare, Intesa Sanpaolo e, probabilmente, qualche nuovo istituto. I nuovi capitali potranno essere utilizzati non solo per ripianare i debiti e liberare le garanzie, ma anche per la gestione corrente e la prossima campagna acquisti della squadra. Campagna che Thohir, come ha sempre detto, intende finanziare vendendo giocatori e poi comprando, non viceversa. Quanto della nuova finanza resterà in cassa dipende dalle richieste di Intesa, Bpm e Banco Popolare, le quali potrebbero lasciare inalterati i fidi oppure decidere di ridurre il rischio chiedendo agli indonesiani un primo rimborso'', spiega il Corriere della Sera.

Sezione: Focus / Data: Ven 04 aprile 2014 alle 12:05
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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