Il nerazzurro come una seconda pelle. Dieci anni nel settore giovanile interista hanno reso simbiotico il rapporto fra la Beneamata e Raffaele Di Gennaro. Il giovane estremo difensore classe '93 si è conquistato uno spazio nell'Under 21 a suon di parate strepitose e rigori parati con il Cittadella in Serie B. Un anno di prestito che ha permesso al DiGe di crescere ulteriormente. Il legame con l'Inter rimane fortissimo come testimoniano alcune gare in passato seguite addirittura in curva Nord, là dove germoglia il tifo più viscerale per l'Inter. Il portiere di Saronno si è raccontato in esclusiva a FcInterNews.it.

Partiamo dal suo primo anno nei professionisti: come è andato?

"Alla grande! Negli ultimi due mesi abbiamo inanellato un filotto straordinario di vittorie, riuscendoci a salvare senza passare dai Playout. La salvezza per il Cittadella era il traguardo da raggiungere e sono contentissimo di esserci riuscito. E' stato un anno importante".

Avete compiuto una remuntada pazzesca: c'è stato un momento di svolta nella vostra stagione?

"La vittoria per 4-0 a Padova nel derby ci ha dato convinzione nei nostri mezzi. E' stato il nostro trampolino di lancio verso la salvezza".

Lei è stato riconosciuto da parecchi addetti ai lavori come il miglior portiere della Serie B...

"Non ti nego che fa molto piacere sentire tali apprezzamenti. Ma sono ancor più contento che tutte queste parate siano servite a qualcosa. Senza la salvezza non me le sarei godute...".

Parate prodigiose e diversi rigori neutralizzati: a quale rimane maggiormente legato?

"Scelgo il rigore parato contro la Reggina al novantacinquesimo. Giocavamo in casa loro al Granillo e la gara stava volgendo al termine. Respingere la conclusione di Gerardi ha avuto un valore doppio: oltre al rigore parato ci ha permesso di vincere. Era uno scontro diretto e loro dopo la sconfitta si sono avviati verso la retrocessione. Ancora adesso quando vedo quelle immagini mi emoziono: il rigore parato che è coinciso con il fischio finale dell'arbitro, la vittoria e tutti che sono venuti ad abbracciarmi...".

L'Inter in questi anni ha avuto diversi portieri importanti: a chi si ispira?

"Julio Cesar, è lui il mio modello. Sono stato dieci anni nel settore giovanile e mi sono allenato insieme a lui. Lo reputo il mio esempio in tutto. Mi piace il suo stile e il suo modo di gioco, un portiere veloce e rapido negli interventi, ma anche furbo nel gestire la pressione e i duelli con gli attaccanti, come piace a me".

Lei è corteggiato da Cagliari e Chievo: pronto per un altro anno in prestito?

"Vediamo quello che succede, il calciomercato è appena iniziato. Sicuramente insieme all'Inter sceglieremo il meglio per me e il mio percorso di crescita".

Preferenze?

"L'importante è giocare, alla mia età servono annate come questa di Cittadella per avere spazio e mettersi in mostra. Giocare quaranta partite in un anno ti permettere di migliorare. Quindi, ben volentieri, farei un altro anno da titolare".

La vostra nidiata sta mettendo in mostra parecchi talenti: lei, Duncan, Biraghi, Mbaye, Garritano. Tutti grandi protagonisti fra A e B...

"Abbiamo vinto insieme la Next Generation e lo Scudetto. Sono stati anni davvero belli ed importanti. Eravamo una piccola famiglia".

Fra di voi vi tenete ancora in contatto o giocando altrove ci si perde un po' di vista?

"Un po' ci si perde di vista, ma quando giochiamo contro è sempre un piacere rivedersi. In quei momenti ci si racconta e consiglia. Inoltre con alcuni ci becchiamo anche in Nazionale. In quelle occasioni è come se il tempo non fosse passato".

 

Sezione: Esclusive / Data: Dom 15 giugno 2014 alle 17:40
Autore: Nicolò Schira / Twitter: @NicoSchira
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