La settimana che si andrà a chiudere questa sera resterà nella storia dell'Inter a prescindere dal risultato del posticipo contro il Torino

Se da una parte l'arrivo di Thohir (ormai ufficiale) segna l'inizio di una nuova "era", dall'altra il campo chiama e lo snodo granata potrebbe risultare fondamentale per proseguire un cammino fin qui assolutamente positivo di Mazzarri alla guida della "nuova Inter" (perché è bene sottolineare che il progetto tecnico è partito con qualche mese d'anticipo rispetto alla definizione di quello societario).

Da lunedì quindi si potrà tornare a parlare di nuovo organigramma, di Assemblee straordinarie e dell'arrivo del tycoon in Italia (previsto in concomitanza col closing a novembre), ma per 24 ore l'attenzione dell'ambiente nerazzurro tornerà al campo, con la Serie A che riparte, finalmente, dopo una noiosissima pausa delle nazionali. 

Più che sulle voci di una possibile preferenza di Thohir ad altri allenatori, (ed è bene specificare che il lavoro di Mazzarri è apprezzato e verrà valutato da qui al termine della stagione, senza decisioni prestabilite) il tecnico è rimasto concentrato al 100% sulla prossima gara e non è certo la possibile chiamata a fine partita del tycoon a togliergli il sonno. Piuttosto Mazzarri si troverà ad affronatare per la prima volta una mini emergenza infortuni che ha, di fatto, mandato all'aria i suoi piani per ripartire dopo la partita con la Roma.

Tre stop in 14 giorni, tre infortuni che pesano come macigni in un momento cruciale come questo. Le decisioni sono in parte già state prese e altre verranno sciolte all'ultimo secondo. 

La rivelazione di inizio stagione, Ricardo Alvarez, è ancora ai box dopo la distorsione alla caviglia patita coi giallorossi. Se non bastasse la prima sconfitta stagionale, le scorie della nefasta serata del Meazza si faranno ancora sentire. In casa nerazzurra si pensava di recuperarlo last minute almeno per la panchina, ma questa settimana Ricky ha lavorato solo a parte e il tutto slitterà di una settimana. Forse le 48 ore servite per il viaggio in Sudamerica erano evitabili per accelerare l'inizio del recupero, ma è la prassi, si dice.

La soluzione studiata è quella di Kovacic alle spalle dello stakanovista Palacio. Si tratta di una scelta quasi obbligata visto che Icardi non è al top e Belfodil non sta convincendo. Guarin è stato testato in America, deludendo. Il croato si troverà però di fronte all'ennesima sfida, cambierà il terzo ruolo da quando è in Italia. Il suo inizio non è stato brillante, ma la classe e il talento sono immensi. Bene puntare su di lui, anche in posizioni non sue, ma sarebbe un errore pensare al numero 10 solo come dodicesimo uomo duttile all'occorrenza. Non si tratta certo del suo ruolo ideale e Mazzarri dovrà trovargli una collocazione precisa per non perdere per strada un potenziale top mondiale. Pronti ad essere stupiti, per l'ennesima volta, da Mateo.

Finora è stato 3-5-1-1 sempre e comunque. Il motivo? Perché non c'era Milito, l'unico in questo momento a poter smuovere Mazzarri dall'equilibrio trovato con questo assetto. L'evoluzione, si sa, sarebbe stata inserirlo al finaco di Palacio, ma anche qui la sorte ha girato contro al Principe prima e a Mazzarri poi. L'amichevole col Locarno era fatta sui misura per le ultime valutazioni del caso, ma l'argentino si è fermato, si dice per un mese, e ha stravolto di nuovo i piani. La prima punta sarà imprescindibile per essere più concreti in fase realizzativa (l'Inter crea tantissmo, ma manca spesso chi finalizzi) e Mazzari sarà costratto a chiedere gli straordinari al Trenza. Un inconveniente che, insieme ai già citati guai fisici di Icardi, consigliano alla prudenza nello stravolgimento del modulo, che anche domani sarà quello.

Infine l'ultima emergenza a livello temporale è quella difensiva. L'Inter senza Campagnaro non ha mai vinto e sarà bene fare gli sconguiri per stasera, perché l'argentino si è fermato nell'ultimo allenamento di ieri. Un guaio muscolare che c'entra zero con il piccolo fastidio al piede che lo ha tenuto ai box con la Roma, ma non lo ha fermato nella gara della Selecciòn contro l'Uruguay. Hugo era recuperato del tutto (forse Sabella poteva evitare i 90' al rientro), ma la sfortuna anche in questo caso si è messa di traverso. Presto gli accertamenti, anche se si respira moderato ottimismo dalle parti di Appiano. Poco il tempo a disposizione di Mazzarri per trovare la soluzione giusta. Rolando sembra la scelta più probabile come sostituto del Toro di Moron. In mezzo non è da escludere la sorpresa Samuel (finalmente un rientro che in mezzo a tanti infortuni). La difesa di sicuro dovrà dare risposte dopo la gara coi giallorossi, ma c'è un Muro in più a disposizione.

Viglia quindi tormentata in casa Inter. E' suonato l'allarme infortuni, ma Mazzarri non dispera e studia le contromosse, in attesa di avere davvero tutte le frecce nel proprio arco. Inizia una la "nuova era" ed è fondamentale farlo con una vittoria. Con tre punti in tasca si può affrontare più sereni l'emergenza e, chissà, anche una chiamata da Jakarta...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
vedi letture
Print