Domenica contro l’Udinese Antonio Conte pretenderà dai suoi che l’Inter scenda in campo con la stessa voglia e abnegazione di sempre. Il mister salentino è uno che – giustamente – vuole vincere anche in allenamento. E nonostante le sorti del campionato sia già decise da tempo, pretenderà una partita vera dai suoi. Chiedere per conferma a Lautaro, inserito e poi tolto nella sfida contro la Roma di qualche settimana fa.

Il tutto per dimostrare ancora una volta quella mentalità vincente che quest’anno ha certificato lo Scudetto nerazzurro. E che la Beneamata spera chiaramente – calciomercato permettendo – di poter esplicitare anche in Europa nella prossima stagione. Se però analizziamo con distacco il match contro i friulani, si può tranquillamente affermare che sia una sorta di amichevole il cui risultato verrà iscritto a livello ufficiale nelle statistiche della Serie A.

In palio, qualora arrivassero i tre punti, ci sarebbe la soddisfazione di aver eventualmente battuto tutti in Italia, tra andata e ritorno. Non male come ulteriore dimostrazione di forza. A essere cinici però, l’Inter potrebbe giocare per divertire i mille ospiti sugli spalti e basta. O magari dopo qualche brindisi e l’aver bevuto qualche birretta tutti insieme, vedi i calciatori del Cagliari prima della partita contro il Milan. Il motivo è semplicissimo. I nerazzurri, come giustamente sottolineato dal tecnico pugliese, hanno disputato un campionato a parte. Se in zona Champions c’è equilibrio, di certo non si può dire lo stesso per il vertice della massima serie.

L’Inter ha vinto il torneo con quattro giornate di anticipo. E solo una pessima direzione di gara di Calvarese in campo e di Irrati al Var hanno determinato nel girone di ritorno una prima e immeritata sconfitta – visti gli episodi – contro la Juventus.

E a proposito dei bianconeri e dei rossoneri citati pocanzi, loro sì che domenica si giocano una bella fetta di futuro. Se il Napoli dovesse fare il suo sconfiggendo in casa l’Hellas, o la squadra di Pirlo o quella di Pioli parteciperanno alla prossima edizione di Europa League. Non benissimo per chi in squadra può schierare Cristiano Ronaldo, che con i suoi 30 e passa milioni di euro netti a stagione di certo non si immagina fuori dalla Champions. O per i vari Calabria, Kessie e Hernandez, che ad ogni intervista sottolineavamo come credessero nello Scudetto e di essere superiori ai Cugini, per poi rimangiarsi tutto dopo gli schiaffoni del Derby.

È evidente come siano state gettate le basi per un ciclo interista. Sta a Suning adesso non buttare tutto alle ortiche. Ed esaltare ancora di più un percorso che se paragonato a quelle delle rivali storiche permetterebbe a Lukaku e compagni di presentarsi in ciabatte e telone da mare ormai da qualche settimane in Serie A.     

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Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 maggio 2021 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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