"La semifinale con l'Inter? A Milano abbiamo perso 3-1, ma col VAR ci sarebbe stata un'altra situazione". Durante il suo intervento al Festival dello Sport, Zlatan Ibrahimovic è tornato a parlare dell'incrocio tra l'Inter di José Mourinho e il Barcellona di Pep Guardiola nella semifinale della Champions 2009/10. Quella dello svedese è una narrazione che nel corso del tempo è stata consolidata da tesi complottiste e fuori da ogni logica, alimentate ovviamente da tifosi non nerazzurri.

Nel 2010 l'Inter ha scritto la storia e quella nessuno può cambiarla. Lo ha fatto vincendo Coppa Italia, Scudetto e Champions League in giro di poche settimane. Un'impresa fatta da poche squadre nella storia del calcio, prima e dopo nessun club italiano è riuscita mai a farlo. L'unico appiglio possibile resta dunque quello dell'arbitraggio.

Peccato che in Inter-Barcellona, andata della semifinale di Champions League terminata con il risultato di 3-1, ad esempio Milito venga fermato in evidente posizione regolare a tu per tu con Victor Valdes sul risultato di 0-0. Il club spagnolo passa pochi minuti dopo in vantaggio con Pedro. La storia, quella vera, insegna che l'Inter di José Mourinho è capace di ribaltare la squadra più forte del mondo con due reti, di Sneijder e di Maicon, in maniera regolare, pulita, netta, frutto di un spirito di squadra che va oltre qualsiasi discussione tecnica o tattica. Il 3-1 di Milito arriva in evidente posizione irregolare, ma davvero si può mettere in discussione quel successo considerando la pagliacciata di Busquets a ritorno? L'Inter si ritrova dopo 20 minuti in inferiorità numerica, nella bolgia del Camp Nou, contro la squadra più forte del mondo dell'epoca, per una simulazione clamorosa del centrocampista spagnolo che trae in inganno l'arbitro. L'espulsione di Thiago Motta, con il Var, caro Ibra non ci sarebbe mai stata.  Però quell'episodio lì sembra aver dato quel qualcosa in più all'Inter, capace di soffrire per 70 minuti in 10, subire un solo gol (da rivedere anche in questo caso la posizione di Pique sull'azione della rete blaugrana) e festeggiare tra gli idranti accesi del Camp Nou al fischio finale. La propaganda anche in casa Barcellona nel corso del tempo è stata abbastanza "ridicola", se permettete, dopo quanto accaduto una stagione prima nel ritorno della semifinale contro il Chelsea e con l'arbitro Ovrebo protagonista in negativo. Una serie di errori clamorosi che con il Var non sarebbero mai esistiti. 

La Champions League è sempre stata l'ossessione di Ibrahimovic. Ci ha lasciato nell'estate del 2009 per andare a giocare con la squadra più forte del mondo. A vincere la Champions League è stata proprio l'Inter, dopo aver battuto il suo Barcellona. 180 minuti di storia, dove lo svedese è stata solo una comparsa. Questa è la vera storia, Zlatan. E nessuno potrà mai cambiarla. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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