Spalletti, Nainggolan, Perisic e, soprattutto, Icardi: tabula rasa. Suning ha deciso di ripartire (quasi) da zero, tagliando di netto col recentissimo passato. Per un nuovo ciclo che riporti l'Inter agli splendori del Triplete. "Un campionato dopo non è rimasto nessuno, nemmeno l’inno: il cambio più clamoroso, visto con gli occhi di allora, è la rinuncia alle tre star designate, capitano e capocannoniere compreso - si legge sulla Gazzetta dello Sport -. Ma i saluti al Ninja, al Terribile e a Maurito sono stati l’ultimo passo della rivoluzione e in parte una conseguenza di un processo avviato con la presidenza Zhang e con l’ingaggio, come a.d. sport, di Marotta. I casi, i casini, il finale depresso dell’ultima stagione hanno portato a accelerazioni e cambi di programma a livello sportivo, ma la mutazione del club era stata avviata in precedenza, anche prima che Steven prendesse ufficialmente il comando".

"Ed ora? Quali saranno le prossime mosse di un club che vuole posizionarsi nell’élite mondiale?", si domanda la Gazzetta. Dal mercato alla ricerca di nuovi introiti: la strategia è chiara. "Se sul mercato si può ipotizzare per il 2020 un assalto a Chiesa («giovani e italiani», l’altra linea guida) e a un centrocampista di qualità e carisma internazionale, le prossime svolte possono essere su sponsor e infrastrutture - conferma la rosea -. Ad Appiano sono in corso lavori da 6 milioni di euro per un nuovo edificio che ospiterà i giocatori (pronto ad aprile). Per il nuovo San Siro i discorsi sono ovviamente più complessi, a lungo termine e potenzialmente decisivi per un salto di qualità in un fatturato che continua e deve continuare a crescere, per seguire il progetto di autosostentamento caro a Suning e alla Uefa. In questi 12 mesi si sono aggiunti sponsor locali e «global» (l’ultimo è Lenovo), ma le partite più grandi si giocheranno sui «main». Il legame con lo sponsor tecnico Nike è lungo (2024) ma su cifre lontane non solo dalle big europee, ma anche dalla Juve. La partnership Pirelli è storica, ma i quasi 19 milioni che arriveranno per il 2018-19 (bonus compresi) sono lontani dall’obiettivo di un introito da 50. Per ora si lavora su un «inserzionista» per la manica, ma il contratto Pirelli scade nel 2021. Per aumentare gli incassi servono i risultati. Per inseguire i risultati il fatturato. Un circolo virtuoso, da lanciare anche con rivoluzioni".

Sezione: Copertina / Data: Mer 04 settembre 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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