Dopo aver conquistato lo Scudetto Primavera con l'Inter, Andrea Zanchetta riparte dal Novara. L'ex tecnico dell'Under 20 nerazzurro è stato presentato come nuovo allenatore della compagine piemontese: "Questa è una piazza prestigiosa, è inutile nasconderlo; ciò comporta tanta responsabilità ed una buona dose di ambizione. Chi viene qui deve esserlo per forza. Lo dice la storia del club. Vogliamo fare in modo che tifosi si riconoscano nella squadra. L’intensità è un aspetto molto importante, è un campionato quello di Serie C in cui non se ne può fare meno. Non conosco ancora così bene i giocatori, ma ho visto tante partite, e posso affermare che c’è del potenziale. All’inizio si lavorerà su una difesa a quattro, ma non sono molto legato ai moduli, quelli li fanno i giocatori. La cosa importante è avere una squadra organizzata”.

Ma com'è nata l'idea Novara?
"Questo va chiesto più al direttore sportivo... Ci siamo trovati e abbiamo fatto una chiacchiera conoscitiva. Abbiamo capito di avere in comune diversi punti, il discorso poi si è sviluppato strada facendo e mi ha portato qui. Sono contento, non si può non esserlo quando si ha l'opportunità di allenare una squadra del genere. Tutto bello sin qui, però sono nel calcio da tanti anni e anche se ho lavorato nel settore giovanile le dinamiche sono le stesse. A fare la differenza saranno i risultati, dobbiamo muoverci tutti per raggiungere l'obiettivo".

Ha deciso di cambiare orizzonte dopo la vittoria dello Scudetto Primavera?
"No, ho deciso quando ho sentito nella pancia che fosse il momento. Potevo intraprendere prima quest'avventura, le possibilità c'erano, ma dentro di me non c'era la convinzione che fosse il momento giusto. Adesso ritengo lo sia, però è una cosa più di pancia che razionale, poi dopo tanti anni nei settori giovanili, se l'ambizione spinge devi darci seguito".

Cosa porterai da questa esperienza?
"Il calcio giovanile è un discorso. Poi dipende da dove lo fai: all'Inter non dico non ci sia ambizione di risultato perché tutti vogliono vincere il campionato e fanno di tutto per vincerlo. Però non è l'aspetto prioritario perché coi giovani bisogna concentrarsi sulla formazione per dare qualità al lavoro. Sicuramente la gavetta fa bene a tutti, è importante avere questo plus; poi penso che la gestione dei giocatori sia cambiata rispetto a quando giocavo io. Ho avuto la possibilità di passare da una gestione ad un'altra, questo può darmi l'opportunità di trovare la chiave migliore. Le generazioni cambiano e bisogna essere bravi a comunicare bene, prima di ogni aspetto tecnico c'è il rapporto umano. Dovremo essere bravi a lavorare lì, ma la cosa riguarda due parti". 

Sullo staff che lo accompagnerà al Novara.
"Il preparatore Andrea Curzi ha lavorato all'Inter, non con me, poi ha già una discreta esperienza. È molto bravo, sono contento di averlo con me. Gli altri collaboratori li ho incontrati nel mio percorso di aggiornamento. All'Inter avevo il mio staff che poi per varie necessità non si è potuto concretizzare: Paolo Dellafiore, che era il mio vice, ha avuto la possibilità di avere una squadra, il preparatore che avevo ha fatto il triplo salto in prima squadra e sono contentissimo per lui. Sono stati tutti di grande supporto nella mia esperienza all'Inter". 

Sezione: Copertina / Data: Sab 12 luglio 2025 alle 15:30 / Fonte: Novarafootballclub.it
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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