"Il bus dell’Inter resterà fuori, certo. Ma Camp Nou vuol dire resistenza. Vuol dire difesa, muro, azione e reazione, di sicuro attenzione, certamente motivazione. Simone Inzaghi gioca per la storia. Per qualificarsi con due giornate d’anticipo, e sì che sarebbe possibile con una vittoria domani sera. Gioca per riuscire lì dove l’archivio racconta di José Mourinho, dove invece ci hanno lasciato le penne Luciano Spalletti e Antonio Conte. Resistenza a tutto, non è mica parente del catenaccio. Resistenza a un ambiente che sarà velenoso, dopo le polemiche sollevate dal Barcellona per la gara d’andata. Resistenza a se stessa, perché gli uomini sono contati e le scelte di conseguenza, visto che sia Lukaku sia Correa oggi pomeriggio non saliranno sull’aereo con i compagni, salvo sorprese che andrebbero contro ogni logica medica". Lo scrive stamane la Gazzetta dello Sport, che sottolinea la necessità di resistere all'ondata blaugrana, sul campo e sugli spalti.

"E allora occhio agli uomini e all’atteggiamento tattico. Occhio a Skriniar-De Vrij-Bastoni, il muro tornato tale giusto una settimana fa, perfetto nello stritolare il centravanti polacco, nello scivolare su Dembélé e Raphinha, nell’accorciare al punto giusto per non schiacciarsi troppo davanti a Onana - spiega la rosea -. Inzaghi ha in testa una replica di quanto visto a San Siro. Non negli uomini, ma nel modo di affrontare il match. L’Inter ha cambiato strada e si è visto anche contro il Sassuolo. Il diktat dell’allenatore ai suoi giocatori è quello di evitare di concedere spazi ad avversari rapidissimi". E allora bisogna andare oltre anche il passato, con la Gazzetta che ricorda gli ultimi, deludenti precedenti: dal 2018 con Spalletti al 2019 con Conte. Inzaghi dovrà andare a riscavare lo spirito di Mourinho del 2010...

Sezione: Copertina / Data: Mar 11 ottobre 2022 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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