Torna a parlare Assane Gnoukouri e lo fa alla Gazzetta dello Sport. L'ex centrocampista interista, dal 2018 viveva in Italia come irregolare, ma ora ha un permesso di soggiorno e il suo nome è diventato Alassane Traoré. Brutta storia: viene coinvolto nell'operazione che porta all'arresto nel 2017 a Parma di tre persone accusate di favoreggiamento dell’immigrazione e falso per l’ingresso illegale di calciatori: tra questi ci sono l’agente che l’ha portato in Italia dalla Costa d’Avorio e il suo padre adottivo. Secondo il racconto della rosea, lo avrebbero fatto passare come figlio di un ivoriano già residente nel Paese. Ora a 27 anni Traoré prova a ripartire.

Il racconto: "Mi dicono che i documenti sono falsi, ma il falso mica l’ho fatto io. Il signor Gnoukouri, che mi aveva adottato, non l’ho più sentito. Lui e l’agente promettevano che avrebbero mandato i soldi dell’Inter a mia madre, ma non era vero. Sa cosa fa rabbia? Che ho dato il cuore. Per il mio agente, mi sono fidato. Per il padre adottivo: il mio l’ho perso da piccolo e lui l’ho trattato come un padre vero. Per l’Inter, perché ho sempre lavorato duro. Kondogbia, Brozovic, Perisic, Biabiany, mi volevano bene tutti. E Mancini mi dava fiducia. Con tanti giocatori forti, mi guardava negli occhi e sceglieva me".

Il giorno del derby: "Mi ferma la mattina: “Stasera giochi. Non hai paura, vero?”. “Certo che no”. Invece ne ho tanta, ma nel calcio la paura non te la puoi permettere. Chiamo la mamma: “Prega per me, ho una partita che vedrà in tutto il mondo”. E lei: “Non serve, prego per te ogni giorno”". 

Sezione: Copertina / Data: Mer 01 novembre 2023 alle 08:57 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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