Filip Stankovic, attualmente al Venezia, sta confermando tutto il suo valore, generando anche più di un rimpianto nell'Inter e nei suoi tifosi. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

Come ha metabolizzato l’infortunio al tendine rotuleo sinistro di Udine?
"Per me è stato anche un punto d’inizio. Mi sono tirato su con più forza. E poi so per quale motivo mi sono fatto male, quindi ora starò più attento".

Non si sente un po’ sprecato in B?
"No. Il Venezia ha un progetto ambizioso. Rispetto questo club, ha creduto in me e questo non lo dimenticherò mai. Non mi sentirò mai sprecato qui".

Ha mai sognato di giocare in un altro ruolo?
"Sognato no. Da piccolino però giocavo anche fuori, all’Accademia Inter facevo un tempo in porta e uno da attaccante. Il mio idolo però era Julio Cesar. Esistevano lui e il ruolo del portiere".

Ha mai patito i confronti con papà Dejan?
"No. Da piccolo trovi sempre qualche genitore che dice parole brutte, ma a me non hanno mai dato fastidio. Anzi, mi davano più forza per dimostrare che non ero un raccomandato".

Cosa le ha insegnato papà, del calcio?
"Mi ha dato l’esempio. Quando ero piccolo ci portava a scuola, poi andava ad allenarsi, veniva a prenderci. Il sacrificio nel calcio è tanto, ce l’ha sempre detto. E poi mi ha insegnato a spingermi un po’ più in là. Lo faccio tutti i giorni, anche con le luci".
 

Sezione: Copertina / Data: Mer 10 settembre 2025 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print