"Abbiamo trattato Gabriel Jesus per un mese, la nostra offerta era anche superiore a quella del Manchester City. Il Palmeiras preferiva venderlo a noi. Poi il ragazzo, tramite i propri agenti, ci fece sapere che preferiva giocare per Guardiola". A raccontarlo, nell'intervista esclusiva rilasciata a Sky Sport, è Piero Ausilio, direttore sportivo dell'Inter, che poi sposta il discorso sulla cessione di Mateo Kovacic al Real Madrid, un'operazione senza immensi rimpianti per la natura economica della stessa: "A differenza di Coutinho, è stato sacrificato per un motivo economico, in quanto eravamo in una situazione oggettivamente difficile, ma è stato venduto bene. La cifra? Un po' inferiore ai 40 milioni di euro, c’erano una serie di premi che poi vennero incassati dall’Inter dato che in quella stagione poi il Real Madrid vinse tutto. Nella finale di Milano del 2016 eravamo tutti a tifare Real, per un momento siamo stati tifosi della Casablanca". 

Parlando dell'avvento di Sabatini, Ausilio spiega: "Lui è un direttore sportivo di mestiere. Dunque, quando è arrivato, in un primo momento ho chiesto alla proprietà un chiarimento su quelle che dovevano essere le posizioni. Un appoggio, quello della proprietà, che è stato sostenuto, oltre che dalle parole, anche da un rinnovo di contratto di tre anni. Poi con Walter partivo in vantaggio: lo conoscevo e avevamo stima reciproca e dunque ci siamo ritrovati fin da subito".

Chiosa su Moratti e Thohir: "Ringrazierò Moratti per tutta la vita, perché non solo mi ha dato l’opportunità di entrare nell’Inter e di crescere. Thohir? Con lui ho cominciato nel 2014, aveva un obiettivo su tutti: vivere all’interno dell’Inter nel pieno del Fair Play Finanziario. Quindi cercare pian piano di portare i bilanci a essere il più possibile sostenibili, anche perché il contrario non era più permesso".

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Sezione: Copertina / Data: Mar 15 gennaio 2019 alle 13:12
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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