Alessandro Altobelli, il prossimo 28 novembre, compirà 70 anni. Ecco le parole della leggenda interista alla Gazzetta dello Sport.

Altobelli, come si affaccia a questo traguardo?
"Con la speranza di vivere ancora tanti altri anni allo stesso modo dei primi 70. Famiglia, amici, carriera, salute: sono felice, non mi è mancato nulla".

Qual è stato il momento più bello della carriera?
"Impossibile scegliere. L’arrivo al Latina, la firma con l’Inter davanti a Mazzola e Beltrami: da tifoso nerazzurro, ho toccato il cielo con un dito. E poi lo scudetto, il Mondiale. Ho fatto la mia parte, ma senza i compagni nulla sarebbe stato possibile. Nello spogliatoio si creano legami unici, sono in contatto con tutti: ho una chat con l’Inter dello scudetto, una coi campioni del mondo, una con gli ex Brescia...".

Il calcio l’ha fatta anche soffrire?
"Sì, quando Trapattoni e Pellegrini mi fecero fuori dall’Inter. Avevo ancora un anno di contratto, ero una guida per i più giovani, suggerivo alla società gli acquisti da fare, le tipologie di contratto, i premi risultato. Loro mi soffrivano, ero “troppo”. Mi vedevo nerazzurro a vita, mi hanno rovinato il finale".

Il gol della vita?
"Quello in finale mondiale con la Germania, Pertini che in tribuna esclama “Non ci prendono più!”. Il più bello l’ho segnato con l’Inter al Nantes: una rovesciata... sdraiato a terra".

L’allenatore che le ha cambiato la vita?
"Bersellini. Mi ha formato anche come uomo. Costruì una grande Inter partendo da zero. Il ritorno degli stranieri azzerò il vantaggio che avevamo acquisito, avremmo potuto vincere molto di più".

Domenica c’è il derby. Quello di Spillo qual è?
"Tutti quelli in cui ha fatto festa l’Inter. Vincere un derby ti cambia la vita, ti senti un re... fino a quando non ne perdi uno. E segnare al Milan è il massimo, ti rimane dentro. Domenica sarà bellissimo: si affrontano due squadre da scudetto e in salute".

Chivu ci arriva da capolista in A e in Champions.
"Ha vinto tutto da giocatore e coi giovani ci sa fare. L’Inter non è per tutti, lui lo sta dimostrando".

Pio è partito da Brescia e oggi gioca e segna a 20 anni con l’Inter e la Nazionale. Le ricorda qualcuno?
"Conosco lui e la sua famiglia, è un ragazzo speciale che vive un momento bellissimo. Farà strada perché ha il gol nel sangue, ma lasciamolo crescere".

Altobelli, 209 gol, è il secondo miglior marcatore nella storia dell’Inter e Lautaro, a 161, è ancora distante. Ma lo sa che in Serie A vi separano solo 9 gol?
"Lo dico da tempi non sospetti: se rimane all’Inter, mi sorpasserà. E sarò felice, Lautaro è tra i più forti al mondo ed è l’anima della squadra".
 

Sezione: Copertina / Data: Ven 21 novembre 2025 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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