Signori miei, che tempi! Checché ne stiano raccontando ora i vari aggiornamenti, in realtà Lazar Samardzic - il talentuoso centrocampista serbo-tedesco in procinto(?) di vestire il nerazzurro - sarebbe tornato a Udine domenica pomeriggio solo perché non aveva più ricambi di mutande (pardon, di underwear) nel bagaglio e la sua fidanzata non era stata capace di trovare a Milano un negozio di intimo maschile aperto sotto Ferragosto... Su questo obbrobrio di mercato non resta che ricamarci sopra per (tentare di) strappare almeno qualche sorriso: a maggior motivo essendo oggi giornata festiva. Magari richiamando subito alla mente quella battuta fulminante di Enrico Brignano nel suo mitico monologo su "La Banca", allorquando il direttore tentava di contestare la necessità del correntista di fare un prelievo per acquistare una lavatrice alla consorte: "Ma sua moglie non può mica lavare a mano?". Ecco: magari, tra gli altri impedimenti, la morosa di Lazar si era pittata le unghie da poco oppure s'era proprio scordata di mettere il TIDE in valigia per l'ipotetico breve soggiorno milanese... Fatto sta che ora, dalla casalinga di Voghera all"umarell di Fusignano è tutto un non capacitarsi sgomento che nell'Anno Domini 2023 possa davvero succedere che per un affare di calciomercato così tanto in vista si possa arrivare a simili derive.

Con le trattative già chiuse da tempo, nonché con l'interessato proficuamente sottopostosi alle visite mediche, ma fatto oggetto di un anomalo (doppio) cambio "in itinere" dell'agenzia di procuratori: e francamente, di quella modalità virgolettata, se ne conosceva a malapena l'infortunio, ma solo quello per andare al lavoro "vero"... Di fatto è stato allestito un mesto teatrino della peggior commedia all'italiana, anche se con protagonista un clan di attori serbo-tedeschi. Il controproducente epilogo di un'operazione già conclusa che non mancherà - citando un passaggio dell'editoriale di sabato scorso del Direttore Costantino - di arrecare comunque "danno tecnico e di immagine non da poco alla società nerazzurra". Ingenuamente, la memoria collettiva di tanti, poveri fessacchiotti, sarà magari corsa a quel "simil precedente" di un plurifotografato incontro avvenuto a Rio de Janeiro nel gennaio 2012. Quello in cui l'ex Ad del Milan Galliani faceva finta di essere stato beccato a tavola con il commensale Tevez - all'epoca dichiarato obiettivo rossonero anche se conteso dai nerazzurri - accompagnato dall'agente Joorabchian (quello di Gabigol e Joao Mario...). Salvo poi mettersi tutti in posa, sorridenti, per la foto di rito (altro che scatto "rubato"!) e l'argentino essere infine ingaggiato, ma 18 mesi dopo, dai bianconeri. Per non dire di un altro precedente ancora più verosimile e vicino nei ricordi: quello di Biabiany di quasi 9 anni fa, già con la sciarpa rossonera al collo dopo aver effettuato le visite mediche. Senonché, come raccontarono poi le cronache, lo scambio di mercato fra Biabiany e Zaccardo saltò per la mancata accettazione della nuova destinazione parmense da parte di quest'ultimo.

Morale della favola, bisogna proprio ammetterlo, stante la perdurante inadeguatezza manifestata dal capostipite della famiglia Samardzic: non ci sarebbero più i genitori di una volta, figurarsi i letterati....! Si correrebbe davvero il rischio di passare dal romanzo autobiografico dello scrittore sardo Gavino Ledda ("Padre padrone. L'educazione di un pastore") alla telenovela generata dall'impresario edile serbo-tedesco Mladen Samardzic: "Padre padrone. La diseducazione di un costruttore". Ma si riuscirà a farsene una ragione?

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Mar 15 agosto 2023 alle 23:28
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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