Oggi l’Inter affrontava la Samp al Marassi di Genova in una gara fondamentale per la corsa Europa, per tornare ai tre punti dopo una serie di pareggi nefasta. Alla fine è 4-0 e grande festa, nonostante una prestazione non brillante nel primo tempo.

Mazzarri torna al 3-5-2. Con Juan out, spazio a Samuel al suo posto, Ranocchia e Rolando completano il tris davanti ad Handa. In mezzo Kovacic ha una grande chance da mezz’ala sinistra, Cambiasso resta saldo in cabina di regia e Hernanes agisce a destra, con D’Ambrosio e Nagatomo sugli esterni. Davanti Icardi dà peso all’attacco e Palacio svaria alle sue spalle.

Mihajlovic, che cede il trono a Sakic per squalifica, sceglie la sicurezza di Gastaldello e Mustafi davanti a da Costa, con Regini e De Silvestri sugli esterni. I tre centrocampisti del 4-3-3 sono Palombo, Obiang e Soriano. Davanti si punta sulla voglia di “derby” per Maxi Lopez, con Eder e Sansone a supportarlo. 

I primi minuti vedono la squadra di casa fare gioco e gli uomini di Mazzarri pronti a ripartire in contropiede, con D’Ambrosio attivo sulla destra, ma impreciso nella fase di cross. Proprio su un break in mezzo, da destra arriva la palla per Palacio, che mette dentro per Icardi abile a insaccare (si prende il giallo per un’esultanza provocatoria). Perentoria la reazione blucerchiata, coi nerazzurri che soffrono da sinistra (Nagatomo e Kovacic imprecisi in marcatura) e con un rigore ingenuo/ dubbio regalato da Ranocchia e sbagliato da Maxi Lopez. La sfida dovrebbe cambiare con l’espulsione di Eder, ma i nerazzurri non riescono a fare possesso palla, l’unico che cerca la giocata in verticale e la trova sempre è Kovacic. La squadra di Miha ci crede e va vicina al gol con Maxi e su punizione di Sansone (Handa miracoloso in entrambi i casi). Allo scadere Hernanes perde l’ennesimo pallone da schema offensivo, spalancando le porte del contropiede, con un San Handanovic su Soriano a mantenere il vantaggio. 

L’Inter riparte bene, agendo soprattutto sulla sinistra, dove giostra la sfera Kovacic, ma per poco non subisce su un contropiede di Sansone lanciato da Ranocchia stesso. I nerazzurri continuano a buttare cross in mezzo per Icardi e Palacio non è sempre preciso in fase conclusiva, con buoni spazi per ripartire (anche Da Costa ci mette del suo sul Trenza). Mihajlovic cambia Obiang per Kristicic, senza mutare assetto tattico, ma sono gli ospiti a raddoppiare con Samuel. La gara diventa ancora più in discesa con il 3-0 di Maurito, propiziato da una grande discesa di D’Ambrosio, in crescita e abile a dettare il passaggio e andare nello spazio. Mazzarri cambia e mette Alvarez per Icardi, passando a un 3-5-1-1, con Ricky alle spalle di Palacio. Gli ospiti gestiscono il possesso palla, con ottimi spunti di Alvarez a sfruttare il contropiede e con Taider per Hernanes, con un po’ di riposo per il Profeta. Proprio un tocco spettacolare di Ricky Maravilla manda in gol facilmente Palacio, che sigla un 4-0 che di fatto chiude i giochi a 10’ dal termine. L’ultima mossa è Milito per Kovacic, con Alvarez che scala in mediana e il Principe ad affiancare Palacio. Da qui alla fine è semplice gestione con il triplice fischio di Valeri. 

Serviva una vittoria e la vittoria è, finalmente, arrivata. Il primo tempo è timido, solo in ripartenza, ma Icardi è letale. Handa tiene a galla i suoi, intimoriti pure per 11 contro 10. La ripresa invece è semplice gestione, con affondi chirurgici nei momenti in cui i blucerchiati si sono, naturalmente, scoperti per trovare il pari. Un fattore la freschezza di Kovacic, sopratutto con Hernanes in ombra. Gli esterni crescono col passare dei minuti e Palacio fa un lavoro incredibile, svariando a destra e sinistra. Miha può recriminare di aver preparato la gara forse caricando troppo i suoi, anche l’ambiente. Spesso sembra una corrida e non una partita, questo lascia la Samp in 10, semplicemente una sentenza. Per l’Inter è il primo passo, prima di tornare a correre verso il quinto posto.
 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 13 aprile 2014 alle 18:00
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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