Terza sfida stagionale, la settima nelle ultime due annate tra Inter e Juventus che all'Allianz Stadium tornano a sfidarsi per l'andata delle semifinali di Coppa Italia. Classico 3-5-2 per Inzaghi che in porta punta su Handanovic, difesa con D'Ambrosio, Acerbi e Bastoni. A centrocampo Darmian, Barella, Brozovic, Mkhitaryan e Dimarco (al rientro dopo l'infortunio), in attacco tocca a Dzeko e Lautaro Martinez. Modulo speculare per Allegri che sceglie Perin tra i pali, con davanti il terzetto difensivo composto da Gatti, Bremer e DaniloCuadradoFagioli, LocatelliRabiot Kostic formano la linea dei cinque centrocampisti, in avanti Di Maria a supporto di Vlahovic.

Avvio sulla falsariga delle sfide di campionato: la Juve cortissima lascia il pallino delle azioni all'Inter, poi riparte in contropiede come al 5' dopo il pressing di Locatelli e Rabiot su Mkhitaryan, Di Maria vicinissimo a Vlahovic dialoga in uno-due con il compagno e sul destro arriva Handanovic a deviare in corner. In fase di non possesso il Fideo si abbassa addirittura fino al limite della propria area e in attacco rimane il solo Vlahovic come ultimo terminale offensivo. Sugli esterni i soliti duelli fra Darmian e Kostic da una parte, fra Dimarco e Cuadrado dall'altra: quando il 32 nerazzurro si accentra lascia il corridoio sulla corsia mancina a Bastoni che arriva anche al cross, ma in area Lautaro e Dzeko devono fare i conti con le marcature attente dei tre centrali bianconeri. Brozovic play-maker segue e giostra la manovra, la Juve difende nella propria metà campo negando la profondità agli attaccanti nerazzurri e chiudendo le linee di passaggio. Alla mezzora la squadra di Allegri alza il baricentro e in fase di possesso guadagna metri con i cambi di campo, sul ribaltamento di fronte l'Inter trova più spazi con Darmian e Barella in sovrapposizione sull'asse di destra, sullo sviluppo dell'azione i mediani di Allegri si abbassano fin troppo in area per chiudere su Dzeko, dimenticandosi di Brozovic che riceve dal bosniaco e calcia dal limite ma trova in risposta l'intervento di Perin.

Stessi ventidue in campo nella ripresa: l'Inter sale addirittura con D'Ambrosio e Bastoni sulla trequarti avversaria (Acerbi ultimo uomo) mentre la Juve si arrocca dietro formando uno schermo di nove uomini davanti a Perin. Con il palleggio lento e paziente i nerazzurri provano a far scollare il meccanismo difensivo della squadra di Allegri, che attende il recupero del possesso per riaccendersi con delle folate offensive che coinvolgono pure gli inserimenti dei centrocampisti. Schema che si inverte quando è la Juve a costruire pazientemente il proprio gioco trovando l'appoggio delle ali, l'Inter riparte e riesce ad andare al tiro prima con Mkhitaryan e poi con Brozovic.  Al 65' prima girandola di cambi nella Juve che sostituisce Fagioli e Di Maria con Miretti e Chiesa, al 69' nell'Inter escono Dimarco e Dzeko per lasciare il posto a Gosens e Lukaku, al 74' Allegri si gioca la carta Milik per Vlahovic. I nerazzurri si affidano adesso al lavoro da centravanti boa del 90 belga, i bianconeri si rianimano con il nuovo tandem offensivo: Chiesa si allarga a sinistra e cerca spesso l'uno cotro uno, Big Rom fa a sportellate con Bremer. All'81' altro doppio cambio per Inzaghi: fuori D'Ambrosio e Brozovic, dentro Dumfries e Asllani. Sullo sviluppo dell'azione successiva Danilo, Chiesa e Rabiot dialogano sulla sinistra al termine di una ragnatela di 15 passaggi, il francese gode di ampia libertà e va al cross indisturbato, Bastoni la spizza e la palla filtra per Cuadrado che lasciato tutto solo dalla destra batte Handanovic. Danilo sulla trequarti e soprattutto l'inserimento di Locatelli in area mandano in tilt la retroguardia nerazzurra, con Gosens che si incarica di marcare Milik suggerendo anche con gesti a Bastoni di virare sul 5 bianconero. Nel finale entra Correa per Lautaro, Dumfries si aggiunge in area a saltare e propria su una sponda dell'olandese, pescato dalla solita fiondata in diagonale di Bastoni, Bremer combina il patatrac con il fallo di mano che causa il rigore dell'1-1. Lukaku realizza dagli undici metri annullando il vantaggio bianconero in vista del ritorno del prossimo 26 aprile. Cartellini rossi e rissa a ridosso del triplice fischio: in campo l'Inter chiude con il 62% del possesso palla a conferma dell'atteggiamento più attendista della Juve, che riesce a difendersi in blocco e a colpire i nerazzurri con un'azione ben costruita grazie anche alla verve del neo entrato Chiesa. Al fotofinish l'errore di Bremer che rimette tutto in parità.

Sezione: Angolo tattico / Data: Mer 05 aprile 2023 alle 11:49
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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