L'aprile di fuoco dell'Inter inizia con la sfida casalinga contro la Fiorentina di Italiano, reduce da quattro vittorie di fila in campionato e desiderosa di vendicare il 3-4 dell'andata. Inzaghi vara il solito 3-5-2 dovendo fare a meno degli infortunati Skriniar, Dimarco, Calhanoglu, Dzeko e attuando anche le prime rotazioni in vista del tour de force con 9 partite in 30 giorni. Davanti a Onana tra i pali, difesa con Darmian, Acerbi e Bastoni. A centrocampo linea formata da Dumfries, Barella, Brozovic, Mkhitaryan e Gosens. In attacco Lukaku è affiancato da Correa. Nella Viola 4-2-3-1 con Martinez Quarta preferito a Milenkovic in difesa, Castrovilli ad Amrabat in mediana con Mandragora. Davanti Ikoné, Bonaventura e Saponara alle spalle di Cabral.

Ritmi intensi nella prima frazione con la Fiorentina che non dà punti di riferimento offensivi all'Inter e si rende pericolosa sfruttando la velocità dei suoi incursori. Saponara recupera palla a metà campo e manda sul fondo Biraghi, il terzino scarica per l'inserimento di Castrovilli che chiama al primo grande intervento Onana. A ridosso di CabralBonaventura ingaggia il duello a uomo in entrambe le fasi con Brozovic, mentre Gosens ha il compito di tenere a bada un cliente scomodo come Ikoné. I nerazzurri puntano allora spesso su Dumfries, Lukaku spalle alla porta fa sia da boa aprendo il gioco che da ultimo terminale offensivo, mentre Correa si offre in appoggio ai centrocampisti svariando anche sulla sinistra, ma le giocate del Tucu vengono sempre lette bene dalla difesa viola. La linea alta di Italiano è però un rischio e l'Inter, prima con lo sprint personale di Mkhitaryan e poi con Lukaku lanciato da Gosens, si porta per due volte a tu per tu con Terracciano, ma i riflessi del portiere sull'armeno e il recupero di Castrovilli sul centravanti belga salvano il risultato.

Alla ripresa la Fiorentina si ripresenta in campo con Milenkovic al posto di Martinez Quarta. Stesso undici nell'Inter che però alza il numero dei giri a sinistra: dal cross di Brozovic, sganciatosi nell'occasione sulla trequarti, Gosens trova l'impatto sul secondo palo ma manda alto, poi è Bastoni a sovrapporsi sulla corsia mancina e a servire al centro Lukaku che però spreca clamorosamente a porta sguarnita dopo l'uscita a vuoto di Terracciano. Al 54' Bonaventura protagonista con la firma sul gol ma non solo, perché il 5 viola era stato fondamentale già nel recupero del possesso guadagnando la rimessa laterale in pressing su Brozovic, poi dal suo destro deviato era scaturito il corner calciato da BiraghiGosens su Cabral e Bastoni sull'ex Milan le due marcature rivedibili su palla da fermo della difesa di Inzaghi, che al 64' sostituisce proprio l'8 e il 95 insieme a Correa per dare spazio a Bellanova, De Vrij e Lautaro. Nella Viola doppio cambio con Amrabat e Sottil per gli ottimi Castrovilli e Saponara, nel frattempo l'Inter ci aveva provato con il solito Lukaku ad aprire il varco per Dumfries recuperato sul più bello ancora dal 10 di Italiano. Al 74' Bellanova sul cross di Dumfries fa il Gosens sul secondo palo rubando il tempo a Dodo (piatto destro al volo deviato dal brasilano) ma trova ancora in risposta i riflessi di Terracciano. A poco più di 10' dal termine entrano Barak Ranieri per Mandragora e Ikoné da una parte, Asllani e Dzeko per Mkhitaryan e Brozovic dall'altra. Il 14 diventa quindi il play-maker della manovra nerazzurra, mentre il 9 forma il tridente d'attacco con la LuLa, ma ad avere la meglio è la difesa viola che mantiene una tattica del fuorigioco sempre puntuale e coordinata nell'alzarsi (inutili anche gli assalti finali nerazzurri con Acerbi centravanti). A fine match saranno 4 offside a 0, 3 tiri nello specchio per parte e un possesso palla maggiore (59%) quanto sterile in favore dell'Inter, che allunga la sua serie negativa e inizia nel peggior modo possibile il suo aprile di fuoco.

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 02 aprile 2023 alle 11:15
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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